Piazza Olmo Terni, potatura e ancoraggio. La struttura rimasta non presenta criticità

Inviata la relazione a palazzo Spada sulla tensostruttura ancora in piedi: non ci sono condizioni anomale di rischio. Ora la decisione. Intanto si lavora sulle alberature

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di S.F.

Nessuna condizione anomala di rischio, quantomeno per l’obiettivo per il quale è stata realizzata. Stabile, in definitiva. In estrema sintesi è il responso della perizia tecnica realizzata sulla parte di tensostruttura rimasta in piazza dell’Olmo, a Terni, in seguito al violento nubifragio – con tromba d’aria – dello scorso 27 luglio: sarà dunque una decisione di stampo politico a decidere se toglierla o meno. Intanto in giornata sono iniziati gli interventi di potatura straordinario e ancoraggio dei rami, come annunciato in commissione consiliare lo scorso 1° settembre.

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Non ci sono criticità

Il documento è già in mano al Comune – a seguire l’iter è in particolar modo il funzionario tecnico Federico Nannurelli – da diversi giorni. Palazzo Spada aveva dato un mandato tecnico per capire eventuali problematiche riguardanti la tensostruttura rimasta in piedi dopo il maltempo di fine luglio: esito positivo perché le indagini diagnostiche – focus sul cemento armato, anche con gli ultrasuoni – hanno consentito di appurare che non ci sono condizioni di rischio in un contesto normale. L’analisi strumentale ha coinvolto la base portante e su questo non si sono registrate criticità. Cosa fare ora? Toglierla comunque per un restyling totale oppure mantenerla? Palla a palazzo Spada.

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L’ancoraggio

Manutenzione

Nel contempo i tecnici – in loco anche Luca Valeriani dell’Afor – si sono attivati lunedì per avviare le operazioni di manutenzione straordinaria della potatura e l’ancoraggio dei rami, due delle azioni consigliate da Mauro Frattegiani e Cristiano Massarelli nella specifica valutazione delle condizioni vegetative, fotosanitarie e biomeccaniche degli alberi. Martedì è prevista la conclusione. Dopodiché l’attenzione si sposterà sul restyling generale, anche perché c’è necessità di coprire l’altro lato della piazza.

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