di S.F.
La demolizione della struttura – compresa la terrazza che dà sul lago – e la trasformazione urbanistica con realizzazione con fabbricato ad uso residenziale da cinque piani e superficie coperta di 1.706 metri quadrati. Più un locale commerciale, box auto, sistemazione di piazza Bonanni e messa a dimora di piante autoctone. È ciò che prevedeva il piano attuativo di iniziativa privata (decennale, più l’incremento per il decreto Covid) approvato nel 2015 per l’ex hotel Lido a Piediluco: a distanza di sette anni e con una battaglia giudiziaria di mezzo finita anche al Consiglio di Stato, si registra una novità rilevante. Vale a dire il semaforo verde al nuovo schema di convenzione di durata quadriennale che coinvolge il Comune e l’Impresa Ponteggia. Le intenzioni restano le stesse.
L’ORIGINARIO PIANO ATTUATIVO PER L’EX HOTEL LIDO
Terni, ex hotel Lido Piediluco: atti alla Corte costituzionale

La storia in sintesi. Si prosegue
In sintesi si procede ad un nuovo schema di convenzione per consentire alla società privata di realizzare il corposo intervento al centro della frazione ternana. A causa del contenzioso giudiziario con due cittadini erano scaduti i termini per l’attuazione e dunque – di mezzo anche le opere di urbanizzazione per il Comune – occorrono nuove firme. Si tratta di una storica struttura del territorio che, dopo la trasformazione in albergo negli anni ’30, fu rilevata dal Comune nel 1936 per l’avvio dell’attività. Poi man mano è passata tra le mani di Alberto Coppoli, Umberto Bastioni, Renzo Bartolucci e Anna De Angelis: nel 2008 lo stop e tre anni dopo l’acquisto da parte di Ponteggia.
LA NUOVA CONVENZIONE: I DETTAGLI

Piazza Bonanni, cosa è previsto
La convenzione appena approvata riguarda le opere di urbanizzazione. Si tratta – si legge nel nuovo atto valido per quattro anni dalla stipula – della sistemazione «di piazza Bonanni comprendente la rimozione della fontana esistente, la sostituzione di alcune panchine la sistemazione della recinzione lato lago, l’adeguamento dell’impianto di illuminazione e della pavimentazione; la messa a dimora di una quinta di essenze arboreee autoctone di alto fusto per un migliore impatto visivo del fronte sul lago e la realizzazione di tutte le necessarie infrastrutture a rete». Costo? Poco più di 60 mila euro. A seguire l’iter per palazzo Spada è il funzionario tecnico Antonino Cuzzucoli.