Piscine stadio Terni, contratto in vista. «Corte dei conti? No danno erariale»

Si espone Alessandro Mastrofini, numero uno della società concessionaria: novità in vista per la gestione

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Riceviamo e pubblichiamo una nota a firma Alessandro Mastrofini, numero uno di Piscine dello stadio srl. Si parla di abbonamenti, l’iniziativa dell’associazione Codici e soprattutto del futuro della struttura: come noto è in scadenza il ‘mandato’ provvisorio alla toscana Virtus Buonconvento.

di Alessandro Mastrofini
Piscine dello stadio srl

La richiesta di aggiornamenti sull’attuale situazione dell’impianto ‘Piscine dello stadio’ e sugli sviluppi futuri mi offre la possibilità di fare chiarezza sulla posizione della Società Piscine dello Stadio srl che rappresento.

L’ASSOCIAZIONE CODICI E LA CORTE DEI CONTI

Va innanzitutto detto che Piscine dello Stadio srl è concessionaria dal 2012 in forza di contratto sottoscritto con il Comune di Terni della progettazione, realizzazione e gestione dell’impianto sportivo polivalente;  questa società è un soggetto giuridico differente da Piscine dello Stadio Sport & Fun srl (Pds) con la quale, a far data dal 2014, era in essere un contratto di subconcessione per la gestione sportiva dell’impianto a fronte della quale Pds doveva un canone alla concessionaria Piscine dello Stadio srl; a sua volta Pds sottoscriveva con Piscine dello Stadio Fitness e Wellness ssd un contratto per la gestione delle attività legate al fitness e, da ultimo, con Stadium Wellness & Health ssd un contratto per la gestione delle attività natatorie. Queste ultime due società provvedevano ad incassare gli abbonamenti e fornire i servizi relativi a fronte di canoni da pagare a Pds; stante il perdurante mancato pagamento da parte di Pds dei canoni di subconcessione, Piscine dello Stadio srl esercitava la risoluzione del contratto di subconcessione sottoscritto con PDS e intimava alla stessa la riconsegna dell’impianto al 31 gennaio 2022.

LA RIAPERTURA DI LUGLIO

Pds, dopo aver inaspettatamente comunicato con un mero cartello affisso all’ingresso della struttura la sospensione delle attività del complesso sportivo, si rifiutava di adempiere alla riconsegna e, il Comune di Terni, tramite esecuzione coattiva, riprendeva il possesso della struttura riconsegnandolo quindi al concessionario. Piscine dello Stadio srl effettuata una verifica tecnica dello stato degli impianti, ha provveduto a stilare un programma degli interventi necessari al ripristino della piena funzionalità della struttura, ha dato avvio ai lavori necessari a permettere la riapertura delle piscine, ha individuato un referenziato operatore di settore (leader nazionale in tale ambito) completamente scevro da qualunque rapporto con i vecchi gestori, cui affidare la gestione estiva delle stesse.

REVOCATA L’ORDINANZA PER IL POZZO

Allo stato è in fase di definizione l’accordo con lo stesso nuovo operatore (gestore) per l’avvio di tutte le attività e si conta di perfezionare il relativo contratto entro la metà di settembre. Quanto si è fatto e si sta facendo è frutto di importanti sacrifici che la concessionaria Piscine dello Stadio si è accollata e continua a fare sopportando totalmente, senza gravare il Comune, i rilevanti costi degli interventi resisi necessari per ripristinare la fruibilità della struttura all’utenza ed, in particolare, a coloro i quali avevano pagato gli abbonamenti senza poter usufruire dei relativi servizi e verso i quali si terrà un comportamento di favore pur essendo Piscine dello Stadio srl ed il nuovo gestore estranei a qualsiasi colpa.

A rendere più complessa la trattativa con il nuovo gestore – già difficile per la cattiva nomea dell’impianto dovuta alla condotta dei precedenti gestori, concorrono: da un lato l’incremento senza controllo del costo delle utenze dovuto alla straordinaria situazione politica e, dall’altro, l’infondato atteggiamento di associazioni che nell’interesse presunto della collettività (vale a dire quegli utenti rimasti insoddisfatti) con superficialità compromette ulteriormente ogni sforzo che si sta facendo per rilanciare l’impianto.

Al riguardo va precisato che ad oggi nessuna class action risulta avviata e che in ogni caso non potrebbe coinvolgere, per carenza di legittimazione, il nuovo gestore. E inoltre il da ultimo ventilato coinvolgimento della Corte dei Conti, così come apparso sui media, risulta del tutto inappropriato data l’evidente inesistenza di un danno erariale.

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