Prenotazione vaccini, la polemica è politica

Disagi in serie per i nati da febbraio a dicembre 1941, nel 1939 ed anni precedenti. Compreso un lungo stop pomeridiano. Le minoranze attaccano. Pastorelli (Lega): «È accaduto anche nelle regioni ‘rosse’»

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Perplessità e disagi. «Tutti i cittadini nati da febbraio a dicembre 1941, nel 1939 e negli anni precedenti potranno prenotare la vaccinazione – Pfizer – a partire da giovedì 25 febbraio alle ore 8.30»: questo era ciò che aveva indicato la Regione Umbria nelle scorse ore. E invece niente di tutto ciò, quantomeno all’avvio delle prenotazioni, giovedì mattina. Il sistema è stato a lungo in tilt, con l’impossibilità – sia nelle farmacie che attraverso il portale online – di farlo per un semplice motivo: il sistema era ancora ‘settato’ per consentire le prenotazioni ai nati nel 1940 e gennaio 1941, come in precedenza. Nel contempo pioggia di chiamate alle Usl per chiedere delucidazioni: in questo contesto  c’è comunque chi è riuscito a prenotarsi, seppur a fatica. Con il trascorrere delle ore – ad un certo punto c’è stato anche il ‘giallo’ della scomparsa dei classe 1941 dalla schermata – la situazione è destinata a normalizzarsi.

SPECIALE COVID – UMBRIAON
VACCINI, IL PROBLEMA PER GLI INSEGNANTI CON ASTRAZENECA

La schermata che appariva alle 9 di giovedì mattina

Il Pd attacca

A livello politico le schermaglie non mancano sulla gestione in essere: «Attribuire responsabilità ad altri per coprire le proprie è ormai uno sport nel quale la giunta regionale dell’Umbria appare campione mondiale. Lo è dall’inizio dell’emergenza sanitaria e lo si conferma oggi, con un piano vaccinale che, a parte le
dichiarazioni d’intenti, appare inefficace e scarsamente incisivo», specificano i consiglieri regionali Tommaso Bori, Simona Meloni, Fabio Paparelli, Donatella Porzi e Michele Bettarelli. Sototlineano che «numeri ufficiali delle vaccinazioni effettuate ci restituiscano un quadro in cui non mancano affatto le dosi: su 65.905 vaccini consegnati, quasi 43mila sono quelli somministrati e oltre 23mila quelli in giacenza. Un dato allarmante, sotto la media nazionale, che deve far riflettere sull’efficacia dei programmi attuati fino ad ora.  Fermo restando – proseguono – che le grandi case farmaceutiche debbano consegnare il più alto numero di vaccini possibile, per consentire quanto prima di raggiungere quella soglia di immunità tale da far ripartire la vita economica e sociale in sicurezza è pur vero che è compito delle istituzioni, in questo caso quelle regionali che si occupano di sanità, di predisporre piani vaccinali adeguati, con un numero di sedi sufficientemente dislocato su tutto il territorio regionale, con orari di apertura che rendano il servizio fruibile a tutti e con personale numericamente adeguato.  Quello che sta avvenendo in Umbria – proseguono – non appare andare in questa direzione, con ritardi, esclusioni, proteste e malumore di cittadini o intere categorie che appaiono a volte dimenticate. L’ultimo caso è quello del personale universitario, che in alcune regioni, come nel Lazio, è stato inserito nel piano vaccinale insieme al personale scolastico, da noi rimosso all’ultimo. Stessa cosa accaduta con diverse fasce d’età che hanno diritto alla somministrazione in questa fase e sono state escluse. Serve pensare alle categorie a rischio, ai malati oncologici o a quelli con malattie respiratorie croniche o altri tipi di patologie, al momento esclusi a prescindere dall’età. A questo panorama si aggiunge quello di difficoltà tecniche relative alle infrastrutture digitali, ieri infatti il portale online della Regione Umbria per le prenotazioni dei vaccini è andato in tilt per diverse ore, impedendo ai numerosi utenti, che hanno segnalato la questione, di iscriversi. Una situazione che si è ripetuta nella mattinata di oggi per qualche ora e, alla fine dello stop, le prenotazioni erano tutte ‘occupate’, impedendone altre a qualsiasi altra categoria. Due incidenti – chiudono – di percorso molto gravi, che l’Umbria e gli umbri non possono permettersi, tanto più nel mezzo della terza ondata della pandemia».

Lo stop

La nota della Regione: fa fede la data di compleanno. Lo stop

Poco prima delle 12 arriva la nota da palazzo Donini sulla problematica riscontrata in giornata: «Si comunica che per i nati dal 1941 la prenotazione per la somministrazione del vaccino è aperta da oggi, ma sarà consentita progressivamente al compimento degli 80 anni in quanto in questa fase la campagna vaccinale è riservata a tutti i soggetti che hanno appunto già compiuto 80 anni alla data della prenotazione». In sostanza – il discorso in estrema sintesi, come annunciato durante la conferenza stampa di giovedì mattina – farà fede la data di compleanno: da quel momento si sbloccherà la possibilità di prenotarsi. Nel contempo c’è l’interruzione del servizio fino alle 16 per l’ampliamento dell’offerta di posti disponibili.

Cgil, Spi Umbria: «Si parte male». Gli assembramenti

Anche Vincenza Sgalla e Maria Rita Paggio, segretario generale Cgil Umria e segretaria generale Spi Cgil Umbria, lanciano l’allarme: «Assembramenti davanti alle farmacie e sistema informatico di prenotazione in tilt. La campagna di vaccinazione per gli over 80 in Umbria, già in ritardo rispetto alle altre regioni italiane, parte male. Ancora una volta la Regione fa da sola, continuando ad accumulare fallimenti. Così non solo non si esce dalla zona rossa, in cui è costretta buona parte della regione, ma si rischia di restare sempre più indietro rispetto al resto del paese che prova ad uscire, anche se lentamente, dall’emergenza. Nei giorni scorsi – sottolineano – abbiamo proposto alla Regione una collaborazione, visto che le nostre sedi, le leghe pensionati e associazioni come Auser possono essere di grande aiuto, soprattutto alle persone anziane che hanno difficoltà ad usare i mezzi digitali ma ancora una volta si è preferito fare da soli, con i risultati che sono davanti agli occhi di tutti. In ogni caso, le nostre strutture sono a disposizione della cittadinanza per offrire supporto a chi ha difficoltà nel processo di prenotazione».

«Il caos regna sovrano»

La polemica aumenta con il passare delle ore: «Stiamo ricevendo – le parole del consigliere regionale Thomas De Luca del M5S – numerose segnalazioni circa i disservizi dei sistemi online per le prenotazioni del vaccino, sia per gli over 80, sia per il personale scolastico e dell’università. Stiamo predisponendo interpellanza urgente per chiarire quello che sta succedendo in queste ore con cittadini disorientati e inferociti che non sanno dove sbattere la testa. Serve al più presto massima chiarezza e un ritorno alla piena funzionalità. Dal sito del Cup fuori servizio al numero verde che non risponde, fino ai posti dichiarati esauriti. Il caos regna sovrano. Non possiamo permettercelo, la vaccinazione è l’unica arma che abbiamo contro il virus per tornare al più presto ad avere una vita normale. Già in questo momento in Italia oltre 110 mila persone tra personale della scuola, dell’università e delle forze armate hanno ricevuto il vaccino di Astrazeneca. Di queste persone, quante sono umbre? Nessuna. Questo perché, semplicemente, la Regione è in ritardo e non si era organizzata prima. Noi ci mettiamo a disposizione ma non possiamo tollerare passi falsi. Soprattutto da chi ha massacrato Conte perché il sito dell’Inps che ha dovuto gestire 3 milioni di accessi per le richieste dei ristori è stato in down per qualche ora. Mentre adesso – conclude – si dimostrano incapaci di gestire qualche migliaio di accessi nel portale per la prenotazione del vaccino».

«Situazione sta degenerando»

Per il consigliere regionale di Patto civico, Michele Fora, la «situazione dell’emergenza sanitaria in Umbria sta degenerando a livello di programmazione e gestione. Oggi è andato il tilt il portale regionale di prenotazione dei vaccini e da settimane ormai le terapie intensive sono stracolme senza un piano pandemico regionale in grado di pianificare in termini non improvvisati i presidi Covid ospedalieri, i focolai nelle Rsa sono ripartiti, il monitoraggio e il sistema di tracciamento dei positivi è precario.É tempo che la presidente della Regione, Donatella Tesei chiami a collaborare, nelle forme e nei modi che riterrà più utili, un full d’assi di indiscusso valore e soprattutto che ha una conoscenza certosina delle ‘truppe in campo’ per battere il Covid».

Pastorelli (Lega): «Successo anche nelle regioni ‘rosse’»

Il capogruppo della Lega, Stefano Pastorelli, interviene sulla questione: «Nella vicina Regione Lazio, governata dal Pd e dal segretario federale Nicola Zingaretti, il sistema di prenotazione delle vaccinazioni è ‘saltato’ non appena messo in rete, considerato l’afflusso di utenti collegati al servizio, e c’è voluta una giornata intera per ripristinarlo. Nell’Emilia Romagna di Bonaccini si è verificato un caos prenotazioni per il vaccino anti-Covid agli over 85 e per tutto il primo giorno il sistema è andato offline. In Toscana per qualche ora tilt totale per l’eccesso di richieste giunte in contemporanea. Chi non crede può semplicemente andare in Internet e verificare nei giornali online delle varie regioni. Scoprirà che i limiti dei sistemi informatici non sono solo una prerogativa dell’Umbria e certo non sono colpa della Tesei e di Coletto. Vogliamo ricordare – aggiunge Pastorelli – i cortocircuiti ben più gravi accorsi al sito dell’Inps nel giorno del ‘click day’ per ricevere i 600 euro previsti dal ‘Cura Italia’ o all’avvio dell’app IO per il cash back, il cui malfunzionamento è durato per giorni interi. Accade oggi in Umbria che oltre 12.500 cittadini, di cui 11 mila over 80, si siano prenotati questa mattina per la vaccinazione anti-Covid fino alle ore 12.30. Il sistema informatico, come comunicato dalla Regione Umbria, ha subito in mattina alcuni rallentamenti dovuti al traffico elevato, ma le prenotazioni ripartiranno da questo pomeriggio. Che ad un disguido temporaneo, come quello capitato oggi, ci sia stata qualche lamentela dei cittadini è più che comprensibile. Non è accettabile invece – osserva il capogruppo della Lega in consiglio regionale – il comportamento di alcuni esponenti della sinistra umbra che non perdono occasione per denigrare il lavoro della Regione e dare vita a polemiche inutili facendo leva sulle paure dei cittadini. Il servizio online di prenotazione per le vaccinazioni anti-Covid rappresenta uno strumento indispensabile alla salvaguardia della salute della collettività, in quanto la somministrazione delle dosi, a quante più persone possibile in una regione, è passaggio fondamentale per debellare la pandemia e frenare il diffondersi del virus. È davvero imbarazzante – conclude Pastorelli – che ci sia qualcuno che riesce a fare squallida strumentalizzazione anche su questo. Ci siamo abituati. Gli esempi sopra citati dimostrano ampiamente come i sistemi informatici possano andare in sovraccarico in queste occasioni, come appunto accaduto nelle ‘rosse’ Lazio, Toscana ed Emilia Romagna. In Umbria ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo risolto il problema informatico. Qualcun altro è rimasto a braccia incrociate a polemizzare e sorridere. Anche a questo siamo abituati».

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