Pretende i soldi ‘umanitari’ e crea il panico: arrestato

Perugia – Danni, lesioni, minacce, di tutto di più da parte di un 24enne del Gambia che è stato arrestato dalla polizia di Stato

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Ha dato in escandescenze presso lo sportello di un’associazione umanitaria nel centro storico di Perugia, minacciando di morte il personale e danneggiando un po’ tutto, dopo aver fatto volare scrivanie, banchi e sedie presenti nell’aula della formazione. Unico obiettivo del soggetto – gambiano di 24 anni – ricevere i soldi dei contributi erogati dallo Stato, i cosiddetti ‘pocket money’, a cui però non ha diritto. Così è servito l’intervento della squadra Volante di Perugia: il giovane, ultra noto alle forze dell’ordine, si è però dileguato dalla sede per far perdere le proprie tracce. Gli agenti lo hanno intercettato poco dopo nella zona del Pincetto dove stava letteralmente prendendo a pugni un altro straniero, 27enne del Mali, operatore culturale della stessa associazione. Dopo aver separato i due, la polizia si è pure dovuta difendere dai tentativi di aggressione del 24enne – che ha cercato di colpire un agente con una testata oltre a sputare agli stessi operatori – poi, a fatica, riportato alla calma ed arrestato. Il 27enne è stato soccorso dal 118 e trasportato in ospedale. Dagli accertamenti effettuati il soggetto è risultato possedere un vero e proprio palmarès di condotte violente e reati contro il patrimonio già messi in atto con una frequenza maggiore negli ultimi mesi.

Il quadro persecutorio

«Numerose le condotte violente dell’uomo – spiega la questura di Perugia in una nota – il quale non disdegnava nemmeno certi uffici istituzionali dove non perdeva occasione, oltre che terrorizzare gli impiegati, di distruggere quello che trovava a portata di mano, come ad esempio, in un caso, una fioriera pubblica. Il bersaglio al quale l’uomo però, ha dedicato le violente attenzioni in questo ultimo periodo, è stato proprio l’ufficio dell’associazione suddetta dove, con improvvise intrusioni intimidatorie il soggetto condizionava, terrorizzando, talmente tanto il personale presente da condurlo a mutare le proprie abitudini nell’affrontare il lavoro, facendolo vivere in costante stato di ansia e di allerta data la paura di potersi ritrovare davanti alla rabbia di un uomo fuori di senno. Rientrava nel fare comune degli impiegati l’asserragliarsi dentro i propri locali di lavoro chiudendo ogni varco d’ingresso ed ogni porta accessibile, non uscire mai da soli, nemmeno per il centro cittadino, per la paura di incontrarlo ma soprattutto dover gestire un pensiero fisso di ritrovarsi in men che non si dica preda nella spirale violenta dell’uomo». Con l’arresto gli sono stati contestati i reati di atti persecutori, danneggiamento aggravato, violazione di domicilio, lesioni personali e resistenza a pubblico ufficiale. Ora è i carcere e le procedure di espulsione sono state avviate.

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