Primo Maggio: Europa, morti sul lavoro e pace al centro della manifestazione dei sindacati

Cgil, Cisl e Uil in piazza a Foligno. «Chiediamo all’Europa una nuova politica di coesione e sviluppo»

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di Giovanni Cardarello

Si è svolta mercoledì a Foligno la manifestazione regionale organizzata dai sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil in occasione della festa del Primo Maggio. Un Primo Maggio particolare questo del 2024: tra venti di guerra sempre più burrascosi, morti sul lavoro in drammatico aumento ed elezioni europee alle porte, i temi sul tavolo sono importanti e pesanti. Non a caso il titolo della manifestazione richiamava esattamente queste parole d’ordine: ‘Costruiamo insieme un’Europa di pace, lavoro e giustizia sociale’. Sul palco di piazza Matteotti, davanti ai manifestanti approdati a Foligno da tutta la regione, si sono alternati i segretari regionali delle tre organizzazioni sindacali, Maria Rita Paggio per la Cgil, Angelo Manzotti, per la Cisl e Maurizio Molinari per la Uil.

Come accennato importante la piattaforma della manifestazione, importanti ed accorati gli appelli dei leader confederali umbri. «È un Primo maggio in cui chiediamo all’Europa una nuova politica – spiega all’Ansa Angelo Manzotti prima di salire sul palco -, non di restrizione ma basata sulla coesione, sullo sviluppo e soprattutto sul rilancio del tessuto economico e produttivo», sintetizzando il tema con cui Cgil, Cisl e Uil si sono dati appuntamento a Foligno per la manifestazione regionale.

Gli ha fatto eco Maria Rita Paggio che, come si evince anche da un post comparso sulla pagina Facebook dell’organizzazione sindacale, ha posto l’accento sulla necessità di costruire una vita dignitosa per le persone attraverso il lavoro ed una nuova pace tra i popoli. «Deve cessare il fuoco in Ucraina e a Gaza – ha detto -. Basta genocidi, abbiamo bisogno di un mondo che non regoli le controversie internazionali attraverso la guerra, ma che torni a un incontro fra i popoli». La segretaria regionale della Cgil ha anche affrontato il tema delle migrazioni, chiedendo di gestirle «senza un approccio demagogico ma avviando azioni che possano portare tutti a una vita migliore». Ponendo infine l’accento sul clima e la transizione ecologica: «Serve una società più giusta, nel lavoro e nelle grandi transizioni che sono quelle che riguardano, ad esempio, il clima».

Ha toccato un tema caldissimo, infine, il segretario della Uil Umbria Maurizio Molinari: la tragedia inarrestabile dei morti sul lavoro. «Mille morti l’anno sono una vergogna indescrivibile. Se non mettono mano a una legislazione che imponga degli appalti seri e controllati e se il Governo non assume ispettori che vadano a controllare il lavoro sul serio, noi avremo grandi problemi. Perché quella dei morti sul lavoro – ha concluso il segretario umbro della Uil – è diventata una vera e propria strage».

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