Novità da giovedì mattina a palazzo Bazzani, sede della Provincia di Terni. Sono state ricostituite – approvazione all’unanimità – due commissioni consiliari: la prima è legata a statuto, regolamento e controllo/garanzia, la seconda a bilancio e affari generali. Intanto il focus continua a rimanere sul parco di Villalago.

Le composizioni
Gianni Daniele è il presidente della commissione statuto, regolamenti e controllo/garanzia. Gli altri membri sono Monia Santini (anche lei di Provincia Libera), Claudia Dionisi (vicepresidente), Valdimiro Orsini e Sandro Spaccasassi, quest’ultimi di Democratici, riformisti e progressisti per la nuova area vasta di Terni. Nell’altra – affari generali – ci sono Tamara Grilli, Leonardo Pimpinelli (Provincia Libera), ancora Orsini, Daniele Longaroni e Federico Novelli (ha annunciato la costituzione del gruppo consiliare del Partito socialista italiano) di Democratici, riformisti e progressisti. In questo caso presidente e vice saranno nominati in un secondo momento. «L’obiettivo sarà quello di approvare il bilancio entro i primi di settembre», le parole del numero uno dell’ente Giampiero Lattanzi. «Ora siamo in grado di ridare piena operatività e dignità istituzionale al consiglio provinciale dopo anni di difficoltà dovute alla legge di riforma delle Province italiane. Le nuove commissioni sono il completamento di un percorso iniziato nella passata consigliatura. Un percorso avviato dalla presidenza della Provincia proprio per consentire al consiglio di avere tutti i suoi organismi perfettamente funzionanti. L’obiettivo adesso è quello di accelerare sul piano delle attività politico-istituzionali e amministrative, a cominciare dall’approvazione del bilancio di previsione: ho chiesto un esame della specifica commissione entro agosto, così da poter portare ai primi di settembre il documento finanziario-contabile all’esame del consiglio. Molte altre sono le tematiche che dovranno affrontare le commissioni – prosegue Lattanzi – soprattutto alla luce del percorso che l’Upi nazionale e le Province italiane avevano avviato recentemente per ridare agibilità finanziaria agli enti e restituire loro operatività effettiva per la gestione di servizi essenziali al cittadino. Un iter – conclude – che speriamo possa proseguire anche con il futuro governo, dal quale ci si aspetta continuità e coerenza con il recente passato, per ridare slancio ad un organismo previsto in Costituzione e molto importante per le nostre comunità».

La Santini: «Ventata fresca grazie a membri di minoranza»
Esulta la Santini: «Grazie al lavoro costante e capillare del gruppo consiliare di minoranza trainato dalla Lega e al cui impulso ho personalmente partecipato, finalmente sono state ricostituite le commissioni. Un’altra ventata di fresco portata dai membri di minoranza che dalle elezioni di febbraio in poi hanno subito messo mano ai meccanismi impolverati della macchina della Provincia di Terni. Era dall’ormai lontanissimo 2014 che non venivano costituite le commissioni come si può evincere facilmente dal sito ufficiale della Provincia, ma io e il mio gruppo consiliare abbiamo sentito presto l’esigenza di rimetterle in piedi per ridare una dignità a questo organo amministrativo dimenticato da tutti e a tutte le brave e volenterose persone che vi lavorano. E poco importa se la terribile legge Delrio di piddina memoria ha tolto qualsiasi gettone per noi consiglieri, il nostro lavoro vuole soddisfazione per la città, con o senza compenso».
Villalago
L’esponente leghista nel consiglio comunale di Terni tira in ballo anche la questione Villalago, non a caso – è del Carroccio anche lui – argomento sul quale in settimana si è scatenato anche l’assessore ai lavori pubblici Enrico Melasecche: «Anche perché – conclude la Santini – ci sono nodi essenziali, appunto, per la città e la provincia, da sciogliere e risolvere, primo fra tutti la questione Villalago, un luogo espropriato con violenza a tutti i cittadini che ci sono cresciuti trascorrendo le domeniche all’ombra di quelle meravigliose piante ormai dimezzate numericamente e che magari avrebbero voluto crescere i propri figli all’ombra delle stesse alberature secolari».