Una relazione – quella fra un 33enne albanese ed una 31enne di origini rumene – andata avanti per quattro anni, fra alti e bassi, ma peggiorata con il passare del tempo. Dagli insulti alle minacce, l’uomo – alla fine – era passato alle botte. Come quando una sera di settembre, era il 2015, l’aveva aggredita nell’abitazione che i due condividevano in pieno centro, a Terni.
Terrore Erano passate da poco le 4 del mattino quando gli agenti della Volante, in via I Maggio, si erano imbattuti nella poveretta che, scalza e in pigiama, chiedeva aiuto dopo l’ennesimo brutale episodio. Alla polizia aveva raccontato dei pugni e degli schiaffi subiti, con l’uomo che l’aveva afferrata al collo. Poi aveva preso un coltello da cucina e si era rinchiuso per diversi minuti in camera da letto. La donna, scossa, era fuggita dall’abitazione quando lo aveva sentito uscire dalla stanza, nel timore che, armato, potesse aggredirla di nuovo.
Condannato Per il 33enne – gravato da numerosi precedenti per spaccio di droga – era scattato l’arresto in seguito all’intervento del 113 e venerdì mattina il giudice Massimo Zanetti lo ha condannato ad un anno e quattro mesi di reclusione – contro i due chiesti in aula dall’accusa – accogliendo in parte il punto di vista del suo legale difensore, l’avvocato Francesco Mattiangeli di Terni.