Eseguito con successo dall’equipe multidisciplinare di chirurgia toracica e cardiochirurgia dell’azienda ospedaliera di Perugia, un delicato intervento su un paziente di 40 anni, affetto da un raro tumore cervicale e mediastinico di circa otto centimetri di diametro. L’uomo, che è stato nel frattempo dimesso ed è in ottime condizioni generali, ha avuto un rapido e completo recupero post-operatorio.
L’intervento
Come spiega una nota dell’azienda ospedaliera, la neoplasia, per fortuna di natura benigna ma con spiccata tendenza all’accrescimento, si estendeva dal collo al mediastino superiore. «L’intervento chirurgico è stato particolarmente impegnativo da un punto di vista tecnico – spiega il professor Francesco Puma, direttore del dipartimento cardio-toraco-vascolare e di chirurgia toracica dell’ospedale di Perugia – e rischioso per la sede cervicale e toracica del tumore e per gli stretti rapporti con le strutture anatomiche limitrofe (arco aortico, dotto toracico, trachea, vena giugulare interna, vena brachiocefalica sinistra, arteria carotide comune, arteria succlavia sinistra). Quest’ultime erano, difatti, compresse e dislocate dalla massa e risultavano ad alto rischio di danneggiamento durante l’atto chirurgico».
Approccio multidisciplinare
L’intervento è stato eseguito in team multidisciplinare cardio-toracico dal professor Puma e dal dottor Marcello Bergonzini, direttore della cardiochirurgia, senza necessità di ricorso alla circolazione extracorporea. «La maggior parte dei tumori mediastinici viene trattata dal chirurgo toracico, – sottolinea il dottor Bergonzini – nel caso in questioni il tumore di notevoli dimensioni si estendeva sino alla faccia anteriore dell’ arco aortico. L’approccio a questa zona anatomica, estremamente delicata, espone il paziente ad un elevato rischio di sanguinamento. Per questo motivo abbiamo formato una equipe multidisciplinare che ha consentito l’asportazione completa della massa tumorale in condizioni di massima sicurezza per il paziente. L’accesso cardiochirurgico è stato eseguito in ministenotomia sinistra e ciò ha garantito l’integrità della parte inferiore dello sterno con importante beneficio clinico nel periodo post-operatorio, come dimostrato dalla rapida ripresa del paziente. Questo intervento ha dimostrato ancora una volta l’importanza dell’approccio multidisciplinare al paziente complesso, nonché – conclude Bergonzini – le elevate capacità diagnostico-terapeutiche presenti all’interno dell’azienda ospedaliera di Perugia».