Rifiuti, da Terni un ‘no’ all’incenerimento

La parola passa alla Regione, che ha già annunciato un vertice dedicato al tema

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Il Comune di Terni, nel corso della conferenza dei servizi per l’impianto di termovalorizzazione Aria, presente a Maratta, alla quale ne farà seguito un’altra venerdì per ‘Terni Biomassa’, ha ufficializzato il suo parere contrario.

L’assessore «Come è noto – dice l’assessore all’ambiente, Emilio Giacchetti – il passaggio alla conferenza dei servizi è di tipo procedurale, in quanto la valutazione di merito avverrà nell’ambito della conferenza dei servizi che la Regione a sua volta si appresta a fissare, ma noi come Comune abbiamo voluto esplicitare fin da subito il nostro parere, dando innanzitutto un mandato ben preciso alla nostra rappresentanza nell’ambito della conferenza. Si tratta di un atto di estrema chiarezza di coerenza con quanto finora dichiarato da questa amministrazione comunale in tutti i contesti amministrativi e politici, cioè che il nostro territorio non può sopportare ulteriore carichi di incenerimenti e che anzi quelli esistenti vanno sensibilmente ridotto e in prospettiva azzerati».

Rifiuti urbani Questi rifiuti speciali «non sono altro che – spiega Fabio Neri del comitato ‘No inceneritori Terni’ – la parte secca residua dei rifiuti urbani dopo il passaggio in impianti di trattamento, che proprio in virtù di questo, cessano di essere qualificati come rifiuti urbani e quindi vincolati al territorio regionale di origine, ma possono invece circolare liberamente per tutto il territorio nazionale in quanti rifiuti speciali».

L’INTERVISTA A FABIO NERI: GUARDA IL VIDEO

Uno scatto del presidio

Uno scatto del presidio

Il presidio Per questo motivo, il comitato ‘No inceneritori’ ha organizzato un presidio di fronte a palazzo Bazzani per «contrastare l’ennesima autorizzazione che Acea chiede e, ovviamente, cominciare a rilanciare su quella che sarà la ‘vertenza delle vertenze’, cioè quella dello ‘Sblocca Italia’ che rischia di far precipitare, ovviamente su Terni, 140 mila tonnellate di rifiuti urbani», dice Neri. «Quindi, da oggi iniziamo a costruire l’opposizione anche allo ‘Sblocca Italia’. Ovviamente ci aspettiamo che il Comune di Terni, dopo le dichiarazioni pubbliche di gennaio, presenti un parere negativo per far venire alla luce che a Terni non è pensabile dare nuove autorizzazioni, ma anzi bisogna cominciare a chiudere gli impianti, in virtù del fatto che c’è una condizione ambientale e sanitaria molto critica».

LE FOTO DEL PRESIDIO DI FRONTE A PALAZZO BAZZANI

Un cartello di protesta

Un cartello di protesta

Pareri negativi La presidente, Catiuscia Marini, lunedì aveva chiarito la posizione della Regione spiegando che «è arrivato il momento che ogni singola autorizzazione, soprattutto in un’area come quella che interessa la città di Terni, deve essere preceduta da una verifica attenta e scientifica». A Fabio Neri la Regione «stupisce, perché in realtà questa riunione sarebbe dovuta già essere stata convocata decine di volte, dato che ci sono già tutti gli strumenti per dire ‘no’ ai nuovi impianti e alle nuove autorizzazioni. Non capiamo. A nostro avviso – conclude Fabio Neri – sembra un po’ un tentativo di gettare acqua sul fuoco per smorzare quella che è l’iniziativa che sta nascendo forte nella città di Terni. Bisogna che Asl, Arpa e Comune di Terni, comincino a esprimere pareri negativi, non temendo ripercussioni da parte delle imprese».

La Regione Dalla conferenza dei servizi, in sostanza, non è stata presa nessuna decisione perché tutto ciò che è emerso martedì e che emergerà venerdì – quando si parlerà dell’impianto della ‘Terni Biomassa’ – farà parte di un documento da inviare alla Regione che provvederà, poi, a convocare un incontro con tutti i soggetti interessati.

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