Sangemini, sindacati in allerta: «No a facili trionfalismi sulla vertenza»

Fai, Flai e Uila: «Prima il piano industriale e poi i giudizi, serve ancora chiarezza»

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«No a facili e prematuri entusiasmi sull’evoluzione della vertenza di Acque minerali d’Italia»: a pochi giorni dell’ufficialità dell’omologa al concordato, a mettere in guardia sugli sviluppi della vicenda che riguarda i marchi umbri Sangemini e Amerino, sono Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil. I quali, in una nota, sottolineano che «sarà possibile dare giudizi solo dopo aver visionato il piano industriale e commerciale relativo ai siti umbri, un piano che – sottolineano – dovrà dare prospettiva di investimenti per la salvaguardia occupazionale e per un mantenimento e sviluppo dei marchi prodotti».

Sangemini, ok definitivo del tribunale al concordato

Attesa per i prossimi confronti

L’appello è ancora una volta alle istituzioni, perché vigilino sulla situazione. «Crediamo sia necessario fare chiarezza sullo stato attuale della vertenza – scrivono i tre sindacati – e ribadiamo con fermezza che il percorso in piedi con il management aziendale è ancora da definire. Per questo serve la vicinanza di tutte le istituzioni locali e della politica unita, per la salvaguardia dei siti produttivi e dell’occupazione anche in relazione agli impegni firmati in passato da tutti noi». Proseguiranno dunque gli incontri con l’azienda – ancora non calendarizzati, ndr – per definire un piano di sviluppo che dovrà servire a traghettare il gruppo in ‘acque’ più tranquille. Ma per i sindacati sarà «fondamentale anche l’apporto degli strumenti regionali sulle politiche attive, tra l’altro percorso già aperto con l’assessorato allo Sviluppo economico della Regione Umbria, così come sarà importante- concludono – il tavolo ministeriale per una risoluzione definitiva a livello nazionale».

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