Sangemini, volumi ancora in calo: «Colpa delle rete commerciale»

Preoccupata assemblea dei lavoratori, in attesa del responso del giudice sul piano: «Marchi non valorizzati»

Condividi questo articolo su

di F.L.

Mentre il responso del tribunale di Milano sul piano concordatario sembra essere slittato ulteriormente ai primi di marzo, i sindacati tornano ad alzare l’attenzione intorno alla situazione della Sangemini-Amerino, lunedì pomeriggio al centro di una preoccupata assemblea dei lavoratori. A intimorire ulteriormente l’ottantina di dipendenti, le organizzazioni territoriali Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil, e la rsu, è l’ulteriore diminuzione dei volumi di vendita prevista nel 2021 rispetto all’anno scorso, come affermato dall’azienda durante un incontro tenutosi venerdì. La perdita – sottolineano le tre sigle in una nota – non è causata soltanto da una contrazione del mercato, ma anche «dalla mancanza di una rete commerciale adeguata».

Obiettivo zero esuberi

«Anche in sede ministeriale – ricordano i sindacati – si era chiesto di focalizzare l’attenzione su questo aspetto, i marchi storici potenzialmente fortissimi sul mercato non sono valorizzati come dovrebbero. II ragionamento risaliva ormai a dicembre, ci si aspettava che l’azienda avrebbe a questo punto implementato e potenziato la rete commerciale, come promesso» sempre al ministero. I lavoratori ribadiscono che «non intendono accettare soluzioni che non siano in linea con la salvaguardia totale dell’occupazione e che non rispettino gli accordi già siglati». «II rilancio dei marchi – proseguono – è propedeutico proprio all’aumento dei volumi e al posizionamento stesso nelle catene di distribuzione. I lavoratori, le organizzazioni sindacali e la rsu credono nei marchi dei siti umbri, fiore all’occhiello del gruppo, trainanti e in grado di portare alte marginalità, in un settore in cui regna sovrana la grande distribuzione».

Unici marchi storici

Per salvaguardare l’occupazione i lavoratori chiedono all’azienda «di puntare sui marchi e sui prodotti di eccellenza dei siti di Sangemini e Amerino». «Questi due – ricordano ancora Fai, Flai e Uila – sono gli unici marchi del gruppo, in quanto storici, che possono usufruire del fondo ministeriale ‘per la salvaguardia delle imprese e dei lavoratori’ .Una volta validato il piano da parte del giudice e presentato dall’azienda in sede ministeriale alle organizzazioni sindacali, ci si auspica che si possa instaurare un dialogo costruttivo con l’impresa al fine di percorrere un percorso di crescita e sviluppo invertendo, di fatto, la rota che ci ha portato al concordato e ai sacrifici dei lavoratori».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli