Scuola, Sec a Terni: cambi e polemiche

Servizi sussidiari e complementari, via libera alla riorganizzazione settembre-dicembre in attesa di bando e risorse. Accorpamento, sospensioni e posticipi. Il CoSec attacca. Asili ok

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Ridimensionamento, in poche parole. Dissesto finanziario, mancanza di fondi e necessità di tagliare, la stessa giunta non può far altro che prendere atto e deliberare: servizi sussidiari-complementari per i Sec e assistenza per il trasporto nelle scuole, c’è il via libera alla riorganizzazione per il periodo settembre-dicembre in attesa dei fondi. Con tripla indicazione. «Valutazione economica, gli asili aprono e garantiamo i servizi, nessuna chiusura», commenta l’assessore Valeria Alessandrini. Il CoSec torna a farsi sentire e attacca. Parla anche il sindaco Leonardo Latini.

L’ALLARME DELLA FP CGIL

Le misure

Si parte da un assunto. Ed è la stessa giunta Latini a metterlo nero su bianco: «Presa d’atto dell’insufficienza delle risorse stanziate del bilancio pluriennale 2017-2019 per assicurare l’espletamento dei servizi sussidiari e complementari all’attivita socio-educativa-didattica nei servizi educativi comunali, ivi inclusa l’assistenza al servizio di trasporto per le scuole dell’infanzia comunali statali del Comune di Terni, secondo gli standard organizzativi e qualitativi garantiti fino al 31 luglio 2018». La premessa, le conseguenze dunque non possono essere buone. Serve ridimensionare perché non ci sono risorse.

IL BILANCIO RIEQUILIBRATO DEL COMUNE DI TERNI

Posticipi, sospensioni e accorpamenti

Tre indicazioni. Si parte dal «posticipo dell’apertura nei nidi per l’infanzia con risparmio giornaliero stimato di 1600 euro»; a seguire la «sospensione dell’attività del nido Cucciolo per quattro mesi con trasferimento bambini in altra struttura (5 conferme e 8 nuovi iscritti con risparmio stimato di 24 mila 500 euro»; in conclusione «l’accorpamento nidi e centri educativi nelle sedi ‘Girotondo’ e ‘Rataplan’ e nella sede ‘Pollicino’ con inserimento dei nuovi iscritti al momento del rientro dei servizi nelle rispettive strutture».

L’ATTO DELLA GIUNTA CON IPOTESI, RISPARMI E NUOVA ORGANIZZAZIONE

Valeria Alessandrini, assessore alla scuola

Il risparmio

Costo mensile del nido stimato? «Tra i 6 mila e i 6 mila 400 euro al mese per quattro mensilità. Totale di 24 mila e 500 euro da moltiplicare per sei nidi per un totale di 150 mila euro circa». Che è il risparmio stimato dalla giunta che, nell’atto approvato martedì pomeriggio. Queste dunque le nuove modalità organizzative – viene utilizzato il termine «possono», perché servono comunque fondi – ipotizzate: «Occorre individuare le risorse necessarie (130 mila euro) effettivamente disponibili (in aggiunta ai 14 mila 650 già esistenti)». E comunque vada «con le risorse disponibili sarà necessario un ridimensionamento all’interno dei servizi almeno fino a dicembre».

La presa d’atto

Insomma, non se ne esce per ora. «Tutte le ipotesi soprariportate comportano comunque un ridimensionamento organizzativo dei servizi ritenuti essenziali ed infungibili». Con impegno a cercare di risolvere il guaio impegnandosi fin da ora «ad assicurare il reperimento dclle risorsc necessarie per assicurare it servizio sussidiario e complementare ai servizi educativi per l’intero esercizio 2019». Anche perché la giunta sottolinea che «le ipotesi riportate hanno senso e applicabilità se e solo se viene deliberata la variazione di Peg che rende disponibili e impegnabili la somma di 130 mila euro per il 2018 come individuato nel bilancio riequilibrato».

L’affidamento diretto. «Asili chiusi? No, garantiamo i servizi»

Palla alla direzione servizi educativi e scolastici. A stretto giro dovrà bandire una gara sul Mepa per dieci mesi (ottobre 2018 – luglio 2019) «anziché quella ad evidenza pubblica indicata come obiettivo da raggiungere con la delibera 323 deò 2017; assicurare la prosecuzione in continuità dei servizi di che trattasi per l’ormai imminente mese di settembre 2018 mediante affidamento diretto per il tempo strettamente necessario all’espletamento della gara nel rispetto della normativa vigente e la riorganizzazione delle modalità di erogazione dei servizi seguendo le indicazioni». L’assessore Alessandrini spiega che «si tratta di una valutazione economica, non c’è stata alcuna ‘maretta’. Gli asili apriranno con nuove modalità e riusciamo a garantire i servizi, ci sarà l’accorpamento di un servizio. Qualcuno aveva detto che si sarebbero chiusi, non è così».

Federazione Usb

«Deve essere evidente a tutti che la scelta fatta dall’amministrazione comunale con la delibera di giunta del 28 agosto porterà, in un prossimo futuro, alla chiusura dei Servizi educativi comunali», sii legge in una nota della Federazione Usb di Terni. «Se con la passata giunta la perdita di un servizio pubblico così importante sembrava essere una minaccia, con la giunta attuale è divenuta una certezza, espressa in modo inequivocabile nell’atto amministrativo che citiamo. Noi pensiamo che si stia effettuando un grande errore di valutazione politica circa il diritto all’informazione, partecipazione e condivisione delle scelte con i cittadini-utenti e con le rappresentanze sindacali del Comune, stante le significative ricadute che le stesse determinano a danno anche dei lavoratori per i quali non solo viene messa in discussione la condizione ambientale o logistica del proprio lavoro, ma anche la stessa possibilità occupazionale, da oltre un decennio garantita con elevata e comprovata professionalità presso i servizi educativi comunali. Convocare un incontro con le parti sociali e con le associazioni dei cittadini per informare della situazione di servizi fondamentali quali sono i Sec, dovrebbe essere la stella polare di qualsiasi amministrazione che voglia basare le proprie azioni sui valori della democrazia e sul vero significato di comunità. Chiederemo un incontro urgente all’amministrazione: è nostro diritto e dovere, comprendere e verificare l’ineluttabilità di tali scelte ma, soprattutto, crediamo sia un diritto per le donne e per tutte le famiglie, che vengono sempre più lasciate sole».

Il CoSec attacca su Terni nord

«Le tempistiche con cui la giunta – sottolinea il comitato – è riuscita a reperire le risorse per garantire l’appalto dei servizi ausiliari e sussidiari, e quindi avviare regolarmente l’apertura dei servizi educativi comunali, hanno sorpreso tutti.Il massimo risultato con il minimo sforzo, con un’unica novità: l’accorpamento del nido ‘Cucciolo’, con altri servizi che si trovano nelle vicinanze: quali? Nessuno. È bastata una mezza giornata per decidere la chiusura, chiamiamola con il suo vero nome, dell’unico nido comunale presente a Terni Nord. Quei quartieri rappresentano le aree più popolose e urbanizzate della città, con la più alta percentuale di bambini nella fascia di età 0-6 anni; non certo un bel regalo per le politiche a favore delle famiglie ternane. Si giustifica l’accorpamento con la mancanza di domande: ma siamo sicuri che queste famiglie siano solo 5, o magari l’amministrazione ha omesso di aggiungere alle nuove iscrizioni, le riconferme?  Una cosa è sicura: nessuna di queste famiglie potrà far valere la propria preferenza espressa per i nidi comunali. Vuoi perché il nido ‘Coccinella ’ di via Radice, la struttura territorialmente più vicina, è saturo, vuoi perché la prima scelta è sempre per il servizio più vicino a casa, fatto sta che, chi ci guadagnerà da tutto questo, saranno i nidi privati. Oltretutto il ‘Cucciolo’, neanche un anno di vita nella sua nuova sede, nasceva a seguito di un cospicuo investimento della precedente amministrazione che lo aveva trasferito nei locali della defunta scuola comunale per l’infanzia di Campitello. Se dunque in passato, si chiudevano le scuole cancellandole con un colpo di spugna dal modulo di iscrizione, adesso invece si “accorpano”, con lo stesso risultato: favorire la rete dei servizi privati. Sia chiaro: conosciamo perfettamente la situazione finanziaria in cui versano le casse comunali e siamo consapevoli che un ridotto numero di iscrizioni può portare a scelte infelici, ma sappiamo anche che se non si promuovono i servizi, se non si assicura la presenza di personale numericamente adeguato a garantire gli eccellenti standard di qualità che hanno reso i nostri Sec un modello da seguire e se non si attua una rimodulazione delle tariffe sulla base di una flessibilità oraria idonea alle reali esigenze delle famiglie, il privato avrà sempre gioco facile e i servizi comunali verranno condotti a morte per eutanasia.  O forse è ciò che si vuole? A favore dell’amministrazione, diciamo che il tempo finora è stato poco per cercare di invertire la tendenza messa in atto negli ultimi anni, ma ciò che ci lascia sorpresi è l’apparente mancanza di una linea politica a favore dei servizi per l’infanzia e dunque delle famiglie: nella latitanza di quest’ultima è impossibile pensare ad una ripresa demografica. Come sempre, continueremo a monitorare, con l’attenzione e la professionalità che ci contraddistinguono, l’operato dell’amministrazione, intanto, in mancanza di valide soluzioni alternative, non possiamo che constatare la chiusura di un nido comunale operata, ancora una volta ed in continuità con il passato, con modalità del tutto opinabili. Plaudiamo invece all’intesa raggiunta grazie al forte spirito di collaborazione dimostrato dai librai di Terni, che hanno accettato, ci sembra per un puro atto di fiducia verso la nuova amministrazione, di fornire i testi delle elementari per il 2018-2019, nonostante l’amministrazione non abbia sottoscritto alcun accordo sulle effettive tempistiche dei pagamenti. Tuttavia, siamo costretti a puntualizzare che le cedole librarie vengono precompilate ed inviate ai genitori dalle direzioni didattiche. Questa operazione, negli anni passati si è protratta sino ad ottobre inoltrato, se non anche fino ai primi di novembre. Affinché le spese sostenute ed anticipate dalle librerie possano essere rimborsate nel più breve tempo possibile, chiediamo al sindaco, al fine di testimoniare la sua totale buona fede e di accelerare, come annunciato, la procedura di consegna delle cedole, di coinvolgere tutte le direzioni didattiche chiedendo loro la massima collaborazione e invitando le stesse, in maniera ufficiale, a provvedere alla consegna delle cedole alle famiglie in tempi strettissimi rispetto al rientro a scuola, non oltre, quindi, settembre 2018».

Leonardo Latini

Tocca alla Alessandrini: «Il 3 si parte»

«Nonostante la gravissima situazione finanziaria – la nota ufficiale del sindaco Leonardo Latini e  dell’assessore Alessandrini – di un ente dissestato e l’aver dovuto affrontare, nostro malgrado, l’incombenza del bilancio stabilmente riequilibrato siamo riusciti a reperire le risorse sufficienti per l’apertura del servizio di asilo nido. Il 3 settembre le strutture 0-3 anni riapriranno regolarmente per gli utenti già iscritti, mentre per le nuove iscrizioni la data di inizio è il 17 settembre. Si tratta del calendario già adottato lo scorso anno. Al fine di garantire comunque la riapertura dei nido, avendo risorse a disposizioni davvero esigue – proseguono il sindaco e l’assessore – abbiamo deciso di concentrare i finanziamenti laddove le necessità dell’utenza sono manifeste e consistenti, è stato deciso di sospendere fino alla fine del 2018, per soli quattro mesi, l’attività della struttura Cucciolo dove al momento erano registrate cinque inscrizioni, che saranno soddisfatte  utilizzando le  altre strutture a disposizione. Si tratta di un provvedimento chiaramente temporaneo,  che non va ad incidere sul servizio complessivo degli asili nido né sui livelli occupazionali, in quanto il personale di quella struttura sarà comunque impegnato nei servizi educativi comunali. Il risparmio è nei costi di gestione della struttura, fermo restando la volontà di non dar luogo a soppressioni definitive. La situazione finanziaria – concludono – di un ente dissestato richiede una amministrazione attenta e responsabile che, nell’intento di salvaguardare il servizio complessivo, dia luogo a nuove forme di organizzazione dei servizi stessi».

 

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