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Home » Scuole San Gemini: «Mancano risposte»

Scuole San Gemini: «Mancano risposte»

di Simone Francioli
5 Settembre 2020
in Opinioni, Politica
Tempo di lettura: 3 minuti di lettura
San Gemini

San Gemini

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del gruppo consiliare e Associazione San Gemini Bene Comune

La lunga ‘arringa’ del sindaco e dei suoi assessori, troppo pedissequa e poco concreta, sembra non dare risposte su quando e come la scuola, ripartirà. Contemporaneamente fornisce un’unica grande certezza ai genitori sangeminesi: o portare i bambini in un asilo privato, costoso ma strutturato e organizzato o mandarli a fare lezione in un prefabbricato, spazioso.

LA SPIEGAZIONE DEL COMUNE

Questo almeno ciò che possiamo dedurre, dato che alla riunione indetta per il 7 settembre, la maggioranza ha ritenuto opportuno invitare una fin qui silenziosissima Associazione genitori, ma si è guardata bene dall’estendere l’invito alle minoranze che svolgono un lavoro di controllo e verifica ed ai sindacati degli insegnanti. Ci chiediamo quindi: quali saranno i costi che il Comune dovrà sostenere per questa operazione? Chi se ne farà carico? La ditta che non ha rispettato i tempi di consegna? È stato già fatto uno studio di fattibilità tecnica dell’area? Perché non siamo stati chiamati in consiglio a valutare la migliore opzione?

«SILENZIO INQUIETANTE»

Per avere risposte chiare, questa mattina abbiamo ritenuto opportuno, sollecitati dai genitori, richiedere, congiuntamente con gli altri gruppi di minoranza, un consiglio straordinario che ovviamente ci auguriamo venga fatto nel più breve tempo possibile (ricordando che il termine massimo sono 15 giorni a partire da domani). Nell’attesa, continueremo ad esercitare il nostro ruolo richiedendo ogni atto relativo a questa vicenda e ricorrendo alle sedi e agli organi preposti.

 

di Stefano Gregori
consigliere comunale di ‘Qualità pubblica’

In qualità di consigliere in carica ed ex assessore al bilancio mi sento di dover segnalare la falsità della affermazione «in un comune che abbiamo ereditato in predissesto» posta nell’incipit scomposto di questo comunicato come una sorta di parziale, preventiva giustificazione nel caso di eventuali inadeguatezze dell’Amministrazione nell’affrontare le «mille difficoltà» che la stessa incontra nello svolgimento della propria azione amministrativa.

Intatti dovrebbe essere noto, a chi amministra, che il predissesto è quella fase amministrativa precedente alla presentazione in consiglio comunale della deliberazione di dissesto finanziario (default – art. 244 Tuel) cosa che neppure lontanamente si è verificata nel nostro Comune. Quello che è stato ereditato è un Comune in fase di risanamento, dopo una procedura di riequilibrio ex art.243 bis Tuel approvata dagli organi di controllo contabile nel 2018 (ministero interno, corte dei conti, revisore) e con risultati finanziari, degli ultimi tre anni, ragguardevoli, basti vedere i rendiconti di gestione degli anni 2017-2018 e 2019.

Un Comune che nel 2017 ha preso atto di una gravosa situazione finanziaria e l’ha affrontata – anche questa tra mille difficoltà – senza lagnarsi delle eredità passate (e hai voglia se ce ne fossero) ma affrontando con coraggio e determinazione un percorso che ha riportato il Comune nei binari virtuosi della buona ammministrazione finanaziaria, continuando ad erogare tutti i servizi, ottimizzandone alcuni (trasporti scolastici, servizi culturali, etc.), concludendo vari interventi pubblici tra cui i lavori di messa in sicurezza sismica della scuola media (iniziati e conclusi in otto mesi) e l’ampliamento del cimitero comunale, attraendo risorse finanziarie notevoli tra cui il finanziamento Cipe per la nuova scuola (1.500.000,00 euro) ed il progetto @bellezza per il recupero del complesso storico adiacente al cimitero comunale (circa 800.000,00 euro).

Stona anche, ritornando all’inizio del comunicato, il riferimento alle «sterili polemiche», se per sterili si ritengono le legittime preoccupazioni dei genitori – categoria a cui sono molto sensibile visto che ne faccio parte – ai quali si prospetta per i propri figli, frequentanti la scuola dell’infanzia, lo svolgimento di un anno scolastico in un container; struttura temporanea che ora sembra divenire altro (struttura prefabbricata), posta sul campo della giostra, con tutti gli interrogativi che tale opzione solleva.

In ogni caso, sulla sostanza del comunicato, mi riservo di esprimermi compiutamente nel consiglio straordinario che ho provveduto a richiedereri venerdì (4 settembre 2020), congiuntamente con tutti gli altri consiglieri di minoranza e che l’amministrazione dovrà convocare entro 15 giorni come da regolamento. Mi chiedo se tale richiesta di convocazione del consiglio sia anch’essa da ascrivere alla categoria delle «sterili polemiche»; data la delicatezza dell’argomento, mi sembra responsabile, importante e doveroso procedere con questo fondamentale strumento democratico, pur se sollevato dalle «impazienti» opposizioni.

Lo ritengo addirittura tardivo se non che, nel consiglio comunale del 22 luglio 2020, in apposito question time, l’amministrazione aveva dato confortanti rassicurazioni sul corretto termine dei lavori del plesso dell’infanzia – forse con qualche giorno di ritardo – per consentire la normale riapertura della scuola d’infanzia, senza accennare a nessun piano B o C. Ritengo infine, ovvia e superflua la precisazione che la pagina facebook ufficiale del Comune non venga usata come strumento di propaganda politica (e ci mancherebbe).

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