In primo grado, di fronte alla corte d’assise di Terni, erano stati condannati rispettivamente a 18 anni di reclusione ciascuno – due cugini macedoni, autori materiali del rapimento – ed a 6 anni ‘l’intermediario’. Una sentenza che la corte di assise d’appello di Perugia ha profondamente rivisto, condannando i primi due a 7 anni e quattro mesi di carcere ed assolvendo il terzo.
La storia
La vicenda, risalente al marzo del 2017, era incentrata su una torbida vicenda di droga, conclusasi con il sequestro di un 32enne etiope, condotto con la forza da Terni a Civitanova Marche, per vendicare una āfregaturaā nella compravendita di un ingente quantitativo – un chilogrammo – di cocaina.
La decisione
Dopo la ‘batosta’ in primo grado, il giudizio di appello ha ‘riabilitato’ – dopo circa 2 anni e 2 mesi trascorsi fra carcere e arresti domiciliari – un macedone di 30 anni che, assistito dall’avvocato Francesco Mattiangeli, ĆØ stato assolto per non aver commesso il fatto. Quest’ultimo ora potrebbe fare causa allo Stato per l’ingiusta detenzione subita. Sconti di pena superiori alla metĆ di quanto stabilito in prima istanza (e revoca dell’espulsione dal territorio nazionale) per i due rapitori, cugini di nazionalitĆ macedone di 28 e 25 anni, assistiti dagli avvocati Daniela Paccoi e Silvia Egidi.