Sisma: «A Castelluccio serve un nuovo borgo»

La proposta dei cittadini riuniti in un comitato: Riaprire la via d’accesso al paese e realizzare un nuovo villaggio, a impatto zero, per riprendere le attività produttive»

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L.P.

«Non è un’altra istituzione o un altro ente, è solo l’unione di tutto». Dal marketing alla pubblicità, passa anche da qui la rinascita di Castelluccio. O almeno ci provano i pochi abitanti del piccolo borgo che, nei giorni scorsi si sono riuniti per tornare a immaginare un futuro.

Il cartello di accesso al paese

La riunione Circa 300 persone, presenti anche la comunanza agraria, la proloco e la onlus, «tutte le figure che ci hanno rappresentato fino a oggi. Di solito siamo divisi, invece in questa situazione abbiamo deciso di mettere insieme le forze» spiega Daniele Testa, pubblicitario e promotore della campagna ‘Resto in piedi sono Castelluccio’. Testa, nato a Roma da papà originario del piccolo borgo della Valnerina, dallo scorso ottobre si è trasferito di nuovo in Umbria. Una vita al contrario, una storia che rompe gli schemi e da salire il paese della fioritura agli onori della cronaca non solo per la distruzione causata dal terremoto. «Fino al 26 ottobre ho vissuto a Roma – racconta Daniele – poi ho raggiunto mia nonna perché nel frattempo era morto il nonno. Dopo il terremoto sono tornato a vivere a Norcia per cercare di rimettere in piedi il paese in cui sono cresciuto». 

Le magliette della campagna #Resto in piedi sono Castelluccio

Gli aiuti «Il 2 novembre ho chiamato i miei amici di Norcia, ho chiesto cosa servisse. Col camioncino di famiglia ho iniziato a portare su i primi aiuti, poi abbiamo organizzato 15 punti raccolta a Roma e io facevo la spola tra il Lazio e l’Umbria». Al contrario della maggior parte delle persone, Daniele, dopo il terremoto, ha sentito il richiamo della sua terra e ha capito che doveva fare qualcosa. E lì è tornato. Il resto è noto ai più, una linea di felpe per raccogliere fondi, un sito di e-commerce per aiutare i produttori messi in ginocchio, la donazione di 35 ipad alla scuola fino alla petizione per riaprire la strada che porta a Castelluccio. Aiutato dalla sua esperienza maturata in anni di lavoro in campo comunicazioni e pubblicità per una multinazionale, Daniele si è messo in aspettativa e è tornato a Norcia a  casa di sua zia, a Montedoro, e ha spostato l’ufficio nel prosciuttificio di famiglia. Dalla petizione alle manifestazioni, Castelluccio deve tornare a vivere.

La strada Da qui nasce l’incontro che, nei giorni scorsi, ha fatto riunire attorno a un tavolo tutta la comunità di Castelluccio superando vecchie divisioni, «più logoranti e distruttive del terremoto stesso». Tra i cento abitanti e i circa trecento proprietari di immobili, la priorità, ora, per tutti, è quella dell’apertura di una via d’accesso al paese, dal momento che a Castelluccio ormai ci sono solo gli alpini dell’esercito che presidiano ciò che resta del piccolo borgo. E’ un’opera fondamentale, dicono, per far sì che possano riprendere le attività, per poter seminare la lenticchia e non perdere lo spettacolo della fioritura in primavera.

La strada prima del sisma

Le proposte Ma gli obiettivi sono anche altri. Dopo le manifestazioni a Roma delle scorse settimane, il comitato ha deciso, tramite alcuni rappresentanti democraticamente eletti, di aprire un dialogo con il sindaco di Norcia Alemanno e l’amministrazione di riferimento per discutere della creazione di un borgo provvisorio tassativamente non permanente e con un impatto ambientale controllato, della gestione della comunicazione, unica e internazionale e di tutti quei problemi che necessitano di risposte se non si vuole far morire ‘la perla dei Sibillini’.

Il borgo Tante proposte per un futuro neanche troppo lontano, proprio a cominciare dalla realizzazione di un mini villaggio, realizzato in armonia con l’ambiente circostante e compatibile con il luogo in cui andrebbe posizionato ma che resista anche al freddo dell’inverno, rimovibile e temporaneo. Un borgo in attesa che la ricostruzione restituisca alla comunità, ai turisti, ai cittadini di tutto il mondo che venivano a Castelluccio per la fioritura, questa perla distrutta dal terremoto. Un posto dove vivere e poter riprendere le attività produttive, con una strada praticabile che torni ad animare Castelluccio.

Castelluccio sotto la neve

Viabilità E intanto, dopo l’assemblea, si muove anche la giunta regionale, ricordando che la strada provinciale Sp477 che conduce al paese è stata già inclusa nella proposta di Programma degli interventi per il ripristino della viabilità elaborato da Anas tra quelle ricomprese nella prima fase, in prima priorità. Il piano verrà approvato nei prossimi giorni dal capo Dipartimento della Protezione Civile, ma nel frattempo la Provincia di Perugia, proprietaria della strada, sta già portando avanti la progettazione degli interventi per i tratti 1 e 2 sia per le opere da realizzare in somma urgenza che per quelle di ripristino del piano viario e di bonifica e consolidamento delle pareti. Tali adempimenti di carattere tecnico sono indispensabili per poter avviare la fase di approvazione e di appalto anche dei tratti che, in base alle norme vigenti, non è possibile affidare in somma urgenza.

I lavori La neve, nelle scorse settimane, ha rallentato le attività di rilievo, spiega la presidente Marini, impedendo l’avvio dei lavori in somma urgenza che erano stati già affidati, sottolinea tale criticità «è stata risolta in queste ore in quanto grazie all’intervento dei Vigili del Fuoco per il tratto 2 e a quello dell’Esercito nel tratto 3, la strada è stata interamente sgomberata». «Nel frattempo – proseguono Marini e l’assessore ai trasporti Chianella – la Provincia sta completando gli adempimenti tecnici ed amministrativi che consentiranno di effettuare la consegna dei primi lavori in somma urgenza sul tratto 1 per i primi 5 chilometri già appaltati. Avremo modo nei prossimi giorni di fornire ulteriori ragguagli ed informazioni anche sulle altre problematiche sollevate nel corso dell’incontro, ma ciò che mi sento di confermare è il massimo impegno della Regione e di tutte le sue strutture per affrontare e risolvere le molte questioni aperte che riguardano la frazione di Castelluccio».

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