Sisma, a San Pellegrino si consegnano le Sae

Norcia: giornata speciale per 18 famiglie che, dopo aver perso tutto, andranno a vivere nelle prima soluzioni abitative d’emergenza

Condividi questo articolo su

servizio di Pietro Cuccaro

L’emozione è tanta, si percepisce, ma non è mai ostentata: le lacrime vengono trattenute e gli occhi rossi si intravedono appena, dietro gli occhiali da sole, tanto che devi concentrarti per scoprirli. Lo stile è quello sobrio e pratico della gente di Norcia, che il sisma ha scosso ma non ha buttato giù.

Le prime 18 Sae La sigla sta per Soluzioni abitative in emergenza.  Sono state realizzate da un consorzio di imprese umbre, in particolare ternane, incaricate dal Consorzio nazionale servizi (Cns). Undici sono da 40 metri quadrati – con una camera da letto, soggiorno con angolo cottura e un bagno – e sette da 60 metri quadrati, con una cameretta in più. All’interno c’è tutto: mobili, elettrodomestici, stoviglie, tovaglie, persino dei fiori, posizionati sul tavolo, ad accogliere i neo inquilini, che ora riabbracciano la normalità dopo le violente scosse di questi mesi. La luce c’è già. E i giornalisti ne approfittano per alimentare le batterie dei computer. Da lunedì cominceranno gli allacci ad acqua e gas. La prossima settimana, se Dio vorrà, dovrebbero essere consegnate altre 20 casette.

IL TAGLIO DEL NASTRO – VIDEO

La benedizione La cerimonia è sobria: una cassa, un microfono attaccato col filo, il taglio del nastro. Ci sono il sindaco Nicola Alemanno, l’assessore regionale Fernanda Cecchini, il vice capo dipartimento della protezione civile Angelo Borelli. Il nastro tricolore è troppo corto e il sindaco chiede al vigile di ritagliarne un pezzo più lungo, così che possa essere teso ai due lati da due ragazze con la divisa della Protezione Civile. Arriva il parroco, Don Marco Rufini, che durante la benedizione un po’ legge dal breviario e un po’ parla a braccio, col cuore in mano, insieme alle parole di Dio. E in quanti l’avranno invocato fin da quel 24 agosto, quando qui tutto è cominciato a tremare. E non si è ancora fermato. Ma intanto arrivano le prime abitazioni, «che non sono soltanto case, ma danno dignità».

GUARDA LE IMMAGINI DELLA GIORNATA

La scelta degli assegnatari Le prime 18 Sae di San Pellegrino sono state consegnate ad altrettante famiglie, scelte con decreto sindacale, che finalmente potranno avere una abitazione vera, nuova, bella, pulita, funzionale. Undici di loro hanno perso la casa dopo le violente scosse del 24 agosto, sette sono state colpite pesantemente dal terremoto del 30 ottobre, hanno figli minori o componenti ‘over 65’. Gli assegnatari vengono chiamati a uno a uno dal sindaco che consegna personalmente la chiave con il portachiavi di ‘I love Norcia’, unico vezzo della giornata.

L’altruismo di Bruno «Cristo abiti con voi e alimenti la solidarietà fraterna», dice Don Marco. E solidarietà c’è stata: Bruno aveva diritto alla Sae numero 1, ma ha saputo che la signora Cecilia Amici, 85 anni, uno dei simboli di questo terremoto, per un disguido burocratico era rimasta fuori dalle assegnazioni. E si è fatto da parte. E allora ti viene da pensare che non tutto è brutto e che dietro al marcio ci sia spazio per gesti di umana bontà. Il sindaco lo ringrazia pubblicamente dal microfono, chiamandolo solo per nome: «Bruno, il cognome non serve». Ennesimo segnale di sobrietà: qui le buone azioni si fanno lontano dai riflettori. La signora Cecilia non c’è, è a casa con la polmonite, ma c’è Ilaria, la nipote, che ritira la chiave e poi corre a scoprire la casetta con la curiosità di una bambina. E sorride pensando alla faccia che farà zia Cecilia, di nuovo nella sua San Pellegrino.

LA NIPOTE DI CECILIA AMICI: «FINALMENTE LA CASA»

Atmosfera idilliaca Sarà il sole – uno dei primi del 2017 – sarà il giorno di festa, sarà la venuta di Roberto Baggio (che mentre si consegnano le casette, poche centinaia di metri più in giù, verso Norcia, gioca a pallone con i bambini), ma nessuno, proprio nessuno, vuole fare polemica: pure un signore, che con moglie e figlia piccola fa notare che non è stato interpellato per questa prima assegnazione, chiede lumi al sindaco ma con educazione, con deferenza, e una volta ascoltata la spiegazione la accetta, ringrazia e se ne va, fermandosi poi a salutare i compaesani e festeggiando con loro questa prima positiva novità per gli abitanti di San Pellegrino. Senza alcuna invidia, alcun rancore. È solo l’inizio: 18 case sono nulla rispetto alle richieste. Ma qui si respira un’aria diversa, di ritrovata fiducia. Le macerie sono ancora tutto intorno, ma ora sembra stiano pian piano uscendo dalla testa e dal cuore delle persone.

L’abbraccio e le lacrime C’è un anziano signore, casetta Sae numero 2, che si guarda attorno con lo sguardo di un bambino al Luna Park. Ha visto il proprio mondo, quello di una vita, distrutto nel giro di una notte e ora finalmente si ritrova con la casa. Intabarrato nel giaccone antivento, col cappello da cui escono ciuffi di capelli, bianchi come i baffoni, e un volto segnato dalla vita, prima ancora che dal terremoto. Non te lo immagineresti mai che possa commuoversi fino alle lacrime. E invece è così: fa giusto in tempo a prendere la chiave e – confuso dalla folla, dalle telecamere, dai fotografi – si lascia guidare da un’addetta della Protezione Civile: infila la chiave nella toppa, entra nella casa, si guarda attorno, non sa che dire. L’addetta smorza l’imbarazzo proponendo un selfie. Lui non capisce, sopraffatto dall’emozione, la abbraccia e sussurra: «Grazie per quello che avete fatto». E in quel momento si sente prorompere un singhiozzo.

SAN PELLEGRINO, L’ABBRACCIO DELL’ADDETTA COMMUOVE – VIDEO

Alemanno: stanchi ma felici «Difficile trovare le parole giuste per esprimere la gioia e la gratitudine, per ringraziare tutte le persone che hanno fatto in modo che oggi siamo qui a consegnare la prime case – dice il sindaco Nicola Alemanno – a cominciare dalla Protezione Civile, con Vasco Errani e Fabrizio Curcio, alle istituzioni, senza dimenticare le imprese, che hanno lavorato in modo veloce, in condizioni difficili, ma con risultati che tutti voi potete ammirare. In questi cinque lunghi mesi, da quel 24 agosto, in cui la frazione di San Pellegrino fu la più colpita del nostro Comune, abbiamo fatto tanto. Siamo stanchi, ma non possiamo permetterci il lusso di riposarci. Ci riposeremo quando tutti avranno una sistemazione».

Servono 3200 Sae «Oggi è un momento in cui San Pellegrino, ma anche l’Italia guarda al futuro: si può affermare che fra tanti problemi che dobbiamo affrontare, lo Stato c’è, funziona e risponde alle emergenze – ha detto l’assessore regionale Cecchini – nonostante i tanti disagi, il maltempo, le scosse, il freddo intenso, siamo riusciti a consegnare in un tempo ragionevole le prime casette. Certo, lo Stato ha bisogno dei suoi tempi, ma ci sono delle procedure da rispettare». «Parlare di ‘ricovero temporaneo’ sembra molto riduttivo – aggiunge Borelli della Protezione Civile- queste sono strutture che hanno tutti i comfort del caso. In questi mesi abbiamo registrato un fabbisogno un di circa 3200 Sae. Solo qui a Norcia ne servono 210. E stiamo ancora procedendo alle verifiche di agibilità, da cui potrebbero venire fuori ulteriori fabbisogni».

LE ISTITUZIONI: «GIORNATA SPECIALE»

La visita Domenica e lunedì la visita del presidente del parlamento europeo Antonio Tajani, accompagnato dal capo dipartimento della protezione civile Fabrizio Curcio. Il primo giorno tappe a Pieve Torina, San Ginesio, Tolentino e San Benedetto del Tronto, lunedì Amatrice e poi a Norcia, dove l’arrivo è previsto intorno alle 13. Rinviata invece la visita, prevista sempre per lunedì, del sottosegretario alla pubblica amministrazione Angelo Rughetti.

Solidarietà a due ruote Alcuni Moto Club dell’Umbria hanno donato foraggio per animali, stufe ricondizionate (a pellet e legna) e altri generi di prima necessità a due allevatori di Norcia che avevano problemi a nutrire gli animali: un camion con 20 rotoballe di fieno è arrivato a Norcia mentre si consegnavano le casette. E a fine marzo ci sarà un motoraduno dal titolo emblematico: l’Umbria si rimette in moto.

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli