Un tavolo tecnico per le cooperative sociali

Dopo il sit-in in piazza, la Regione riceve i sindacati. Si parlerà dei punti dell’accordo di aprile ma anche di tariffe, legge sugli appalti e centri estivi. La Regione conferma l’impegno a erogare 3 milioni di euro in attesa

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Per la prossima settimana verrà convocato un tavolo tecnico per affrontare il problema palesato dalle cooperative sociali che si sono riunite in presidio martedì mattina a Perugia. Un presidio al termine del quale i sindacati sono stati ricevuti dalla presidente Donatella Tesei, che si è presa l’impegno ad affrontare il problema. Sul tavolo, oltre all’accordo sottoscritto ad aprile, vi sono tra l’altro le questioni delle tariffe, della legge sugli appalti e dei centri estivi. Proprio in merito a quest’ultimo punto l’Ente ha confermato l’impegno economico di 3 milioni in attesa anche di avere contezza dell’intervento del governo nazionale.

Ennesima conseguenza dell’emergenza

«La pandemia ha lasciato delle ferite profonde nelle nostre comunità – affermano gli organizzatori della manifestazione – ha lacerato il tessuto economico e sociale dell’Umbria. Per questa ragione crediamo che la ripartenza delle attività economiche deve essere accompagnata da un forte investimento nella attività sociali valorizzando anche l’opera dei lavoratori e delle lavoratrici sociali che hanno garantito servizi essenziali nell’emergenza ed adesso rischiano di essere dimenticati. Per questa ragione riteniamo prioritario ripartire dai bambini, dalla cura degli anziani e delle persone con disabilità, garantire dignità e diritti a educatori e operatori sociali e non abbandonare i lavatori svantaggiati».

L’incontro in Regione

Durante l’emergenza da COVID-19 cooperative e lavoratori sono stati in prima linea: «Abbiamoo fronteggiato il virus lavorando con dedizione e senso di responsabilità», sottolineano. Oggi però le conseguenze economiche dell’emergenza mettono in crisi l’intero sistema in cui lavorano 8000 persone di cui 800 lavoratori svantaggiati, facendo traballare la posizione degli occupati e la rete di servizi costruita negli ultimi decenni. Per queste ragioni sindacati e centrali cooperative nell’incontro che hanno avuto con la Presidente Tesei hanno chiesto di dare immediata ed integrale applicazione del protocollo d’intesa sottoscritto il 21 aprile scorso dalla Regione Umbria con ANCI Umbria, centrali cooperative e organizzazioni sindacali in modo da garantire ai lavoratori del settore sociale il diritto ad essere integralmente retribuiti per i mesi di aprile e maggio e di convocare un tavolo di crisi per affrontare i problemi strutturali del settore e superare i ritardi accumulati negli ultimi 10 anni di governo regionale e, anche a causa del COVID-19 rendono la situazione esplosiva e non più gestibile.

Tesei: «Ripartirà il percorso avviato»

Dopo aver ascoltato le loro istanze, la presidente ha ribadito la volontà di applicare l’accordo sottoscritto ad aprile in merito alla retribuzione piena dei lavoratori per quel che riguarda il mese di marzo e di aprire un tavolo tecnico per i mesi di aprile e maggio, nel rispetto delle normative. «La nostra giunta – ha sottolineato la presidente – ha grande sensibilità nei confronti del mondo delle cooperative da voi rappresentato. L’emergenza Covid ci ha fatto sospendere un percorso che stavamo avviando anche con il vostro settore. Da parte nostra comunque troverete sempre una interlocuzione attenta, aperta, propositiva e ricettiva al tempo stesso». Soddisfatti anche i sindacati: «Adesso sarà importante rispettare il percorso condiviso oggi. Da parte nostra ci sarà la massima collaborazione per risolvere i problemi aperti nell’interesse della comunità».

E mercoledì mattina…

Ci saranno anche lavoratrici e lavoratori degli appalti del turismo, camerieri, addetti alle pulizie, facchini e manutentori impiegati nella ricezione alberghiera ed extra alberghiera, mercoledì 17 giugno in piazza Italia a Perugia (ore 16.30) in occasione dell’incontro richiesto dalla Filcams Cgil alla prefettura di Perugia, per denunciare la situazione critica nella quale si trovano anche nella nostra regione centinaia di lavoratrici e lavoratori.

«La situazione è esplosiva – spiegano dal sindacato – e queste donne e uomini rischiano di essere i primi ‘nuovi poveri’ del post covid, visto che il decreto Rilancio si è dimenticato di loro escludendoli di fatto dalla possibilità di utilizzare gli ammortizzatori sociali in tutto il periodo estivo. Un colpo durissimo per una categoria già di per sé debole, con stipendi bassi e contratti spesso discontinui».

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