Tripla archiviazione. Questo l’esito per carabinieri e vigilante indagati in seguito alla mote di Eduart Kozi, trovato senza vita alla stazione di Ponte Felcino nell’ottobre del 2018 in seguito ad un furto – con lui c’erano altri complici – in una tabaccheria: la decisione, in accoglimento della richiesta del pm, è del gip Margherita Amodeo.
L’ipotesi caduta
L’ipotesi di reato per i tre era di omicidio colposo determinato dall’eccesso – colposo – di legittima difesa dopo l’inseguimento all’auto dei ladri. Kozi fu colpito e perse la vita. Secondo il giudice per le indagini preliminare la conclusione del pm è corretta in merito alla sussistenza della «legittima difesa putativa ingenerare – il riepilogo de Il Corriere dell’Umbria in un articolo a firma Francesca Marruco e Alessandro Antonini – dalla situazione di pericolo creata dagli stessi malviventi, nonché dalla particolare concitazione dell’azione che si è svolta nel giro di pochissimi secondi». A ciò si aggiunge il fatto che l’azione degli indagati «è stata rivolta, a mezzo delle armi da sparo, prevalentemente contro l’autovettura dei malviventi e il colpo che ha attinto Kozi è da ascrivere a un errore di esecuzione in quanto, nel momento in cui uno degli indagati puntava la sua arma verso il pneumatico posteriore destro, l’autovettura dei malviventi compiva una repentina manovra in retromarcia e una brusca frenata per invertire il senso di marcia che faceva abbassare di non meno 6,5 centimetri la parte inferiore dell’auto».