di Giovanni Cardarello
A partire da lunedì 7 luglio, e fino alla revoca dell’ordinanza, a Spoleto non sarà possibile l’utilizzo dell’acqua proveniente dall’acquedotto pubblico per irrigare orti, giardini e, più in generale, le colture agricole, per riempire vasche e piscine e per scopi puramente ludici. Lo ha deciso il sindaco Andrea Sisti.
A tal proposito il primo cittadino della città del Festival dei Due Mondi ha firmato una specifica ordinanza che vieta l’utilizzo dell’acqua potabile per usi diversi da quelli igienico-sanitari. Il motivo è frutto di una specifica segnalazione dell’azienda Valle Umbra Servizi S.p.a. Segnalazione nella quale si evidenzia il peggioramento della situazione idrica nel territorio del Comune di Spoleto.
In particolare, sono stati riscontrati consumi anomali, ossia non legati ad usi per fini domestici, che potrebbero rendere necessarie chiusure notturne dei serbatoi durante il periodo estivo. Per evitare quindi il presentarsi di situazioni di particolare gravità, soprattutto per gli aspetti sanitari, ambientali ed economici e garantire l’erogazione dell’acqua per usi idropotabili, il Comune di Spoleto ha stabilito una serie di divieti.
Per quanto riguarda il lavaggio degli automezzi e dei piazzali il divieto è a prescindere dalla fonte di approvvigionamento, ad eccezione delle situazioni per le quali è previsto uno specifico atto ordinatorio o prescrizioni autorizzative, mentre le fontane private devono essere dotate di rubinetto che deve rimanere chiuso quando non viene utilizzata l’acqua.
Allo stesso tempo il Comune di Spoleto ha incaricato la Valle Umbra Servizi S.p.a. di agire razionalizzando il più possibile l’acqua per uso idropotabile e irriguo, provvedendo alla chiusura o alla regolazione del flusso delle fontane e fontanelle pubbliche ed effettuando, ove necessario, chiusure notturne dei serbatoi con relativa sospensione del servizio per garantire il recupero dei livelli dei serbatoi.
Come riferisce l’edizione oggi in edicola della Nazione «la razionalizzazione delle risorse idriche potrebbe riguardare più avanti anche gli agricoltori della zona tra Spoleto e Trevi». Le sanzioni amministrative per coloro che non rispetteranno i divieti previsti dall’ordinanza vanno da 25 a 500 euro.