Passata la sfiducia a De Augustinis: Spoleto, arriva il commissario

Gesto a sorpresa prima della votazione: il sindaco si dimette per ottenere un rinvio. Inutile. Ma c’è chi immagina possibili ricorsi

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di P.C. 

Terminata dopo quasi sei ore di discussione pressoché ininterrotta, a Spoleto, la seduta di quello che potrebbe essere l’ultimo consiglio comunale dell’amministrazione guidata da Umberto De Augustinis. Una riunione fiume, cominciata poco prima delle 15.30 e terminata dopo le 21 con la chiamata nominale delle votazioni sulla mozione di sfiducia, che non ha registrato defezioni: 15 sì, il sindaco decade, arriva il commissario prefettizio. Fin dai primi interventi – un po’ in aula un po’ in collegamento streaming – si intuiva che sarebbe finita l’avventura del magistrato alla guida del comune; ma non sono mancati i colpi di scena.

 Il sindaco si dimette all’improvviso

Il principale colpo di teatro arriva alle 17.52, quando, dopo la sua relazione introduttiva in risposta alla mozione, chiedendo la parola senza preavviso, mentre si succedevano gli interventi, il sindaco De Augustinis – non si sa se in modo premeditato o a seguito di una decisione istintiva – ha presentato le sue dimissioni in virtù della palese e testimoniata ‘rottura’ con «il partito che governa la Regione», così ha detto. 

«Io credo che questa esperienza di collaborazione con Lega e Fratelli d’Italia possa considerarsi conclusa; dopodiché valuteremo come andare avanti e se andare avanti», ha detto il sindaco De Augustinis, probabilmente facendo riferimento al fatto che le dimissioni diventano esecutive dopo due settimane e immaginando quindi un rinvio della discussione di merito sulla sfiducia. Poi, con gesto teatrale: «Queste le mie dimissioni, le consegno al segretario comunale per le valutazioni di competenza».

Sospensione, poi si va avanti

Dopo il fuori programma, che ha spiazzato un po’ tutti, la seduta è stata sospesa per un quarto d’ora per capire se si sarebbe andati alla votazione della mozione di sfiducia o se la mozione sarebbe stata ritirata. Dopo la prima sospensione chiesta dei consiglieri, il presidente ha chiesto una nuova sospensione per interfacciarsi col segretario comunale. È stato messo ai voti un eventuale rinvio della seduta che però è stato respinto dall’assemblea. Si è quindi proceduto al dibattito sulla mozione di sfiducia.

Passa la mozione di sfiducia

Per la cronaca, De Augustinis non è tornato in aula dopo la sospensione e dopo le dimissioni. I firmatari della mozione, nel corso della seduta, hanno sottolineato come le dimissioni siano state tardive e abbiano sottolineato una mancanza di rispetto nei confronti dell’aula. Dall’altro lato, invece, fra chi sosteneva De Augustinis, si puntava sul fatto che dopo le dimissioni fosse illegittimo votare la mozione: «Nel momento in cui il sindaco si dimette cessa la giunta e la mozione non ha più ragion d’essere». Quindi hanno lasciato l’aula: tutti tranne il presidente Cretoni (che non poteva). 

«Questa amministrazione si conferma quella dei ricorsi», ha chiosato Polinori, riferendosi alla vicenda dell’ospedale Covid di Spoleto, in merito alla quale a De Augustinis è stato contestato di aver scelto la via giudiziaria rispetto a quella politica e umana («Bisognava andare a Perugia a ribaltare le scrivanie», è stato detto).

A votare la mozione restano quindi solo i firmatari, che la approvano con 15 voti favorevoli. Il sindaco De Augustinis è quindi tecnicamente decaduto. Cretoni prova ad andare avanti, passando agli altri punti all’ordine del giorno, ma c’è chi – in aula – lo blocca, dicendo, fra il serio e il faceto: «Sei decaduto, non puoi andare avanti». Quindi la seduta viene aggiornata. Con ogni probabilità la prossima riunione ci sarà in autunno con un nuovo consiglio comunale. Nel frattempo, la gestione sarà affidata a un commissario prefettizio. 

La seduta del consiglio comunale di Spoleto (video integrale)

La mozione

Nel corso della seduta è stata riletta, dal vicepresidente Trippetti, la mozione di sfiducia: «Le ultime vicende – scrivono i firmatari – hanno creato e stanno creando una grave crisi amministrativa che coinvolge in primis la città di Spoleto e i cittadini. Immobilismo e inattività non sono ciò che serve in una fase come questa che ha bisogno, invece, di risposte celeri e certe. Per questo motivo come consiglieri comunali, che ormai rappresentano la maggioranza dell’assemblea cittadina al di là delle singole appartenenze politiche, condividiamola necessità di ridare voce ai cittadini per cambiare un’amministrazione rivelatasi fallimentare».

I consiglieri firmatari ritengono che «questa amministrazione non si è mostrata all’altezza della situazione, in un momento cruciale e complicato sia dal punto di vista sanitario, sia economico, sia politico. In questa fase alla guida della città servono autorevolezza, capacità di essere inclusivi e una visione di medio e lungo respiro per affrontare i problemi che stanno affliggendo la nostra comunità, dare risposte nell’immediato e mettere le basi per la rinascita e la ripartenza».

SPOLETO, IL CONSIGLIO COMUNALE USCENTE

Firmatari mozione contro De Agustinis

Antonio Di Cintio (Fdi)
Carla Erbaioli (Pd)
Riccardo Fedeli (Lega)
Ilaria Frascarelli (Spoleto Popolare)
Camilla Laureti (Pd)
Stefano Lisci (Pd)
Cesare Loretoni (Lega)
Marina Morelli (Forza Italia)
Stefano Polinori (Fdi)
Gianmarco Profili (Alleanza Civica)
Stefano Proietti (Lega)
Luigina Renzi (Ora Spoleto)
Paola Vittoria Santirosi (Fdi)
Roberto Settimi (Alleanza Civica)
Marco Trippetti (Pd)

Non firmatari (hanno lasciato l’aula)

Gruppo misto

Sandro Cretoni
David Militoni
Giampaolo Fagotto Fiorentini
Debora Pompili

Spoleto Popolare

Maria Elena Bececco

Forza Italia

Filippo Ugolini

Laboratorio

Massimiliano Montesi
Mario Mancini
Roberto Ranucci

La replica del sindaco alla mozione

«Mozione inopportuna e piena di prese di posizioni singolari», secondo De Augustiniis, che, nel replicare, ricorda il suo curriculum istituzionale e amministrativo: «Ho attraversato in vario modo ma sempre con incarichi di una certa importanza in vari governi, a Palazzo Chigi, nel corso dei quali sono sempre stato servo delle istituzioni».

«Io umile servitore»

«Sono stato eletto con pochi voti di scarto rispetto al candidato del PD, è vero, ma è anche vero che fronteggiavamo una coalizione piuttosto consistente e questo ha caratterizzato e nobilitato la vittoria perché quello che conta è un certo tipo di civismo».

Il festival e i rapporti col Pd

«Dopodiché, una volta sindaco, abbiamo fatto ripartire una ricognizione delle situazioni: abbiamo trovato un nutrito contenzioso pendente, alcune situazioni di crisi (come l’elettrodotto) e situazioni difficili da gestire (come il Festival) e nell’affrontare i problemi abbiamo messo in atto una interlocuzione anche col Pd, fino alla crisi Novelli».

Il caso Cao

«Non ci siamo piegati e chi ci voleva imporre dei candidati di partito per l’azienda servizi del Comune di Spoleto, per cui purtroppo c’era un candidato ben più valente come l’ingegner Cao (deceduto il mese scorso; ndr), contro cui è stato messa in atto una campagna denigratoria. C’era addirittura chi andava a fotografarlo fuori casa per dimostrare che usava l’auto di servizio, cosa fra l’altro legittima visto che aveva reperibilità h24».

 

Il secondo atto di sfiducia firmato dalla maggioranza del consiglio un mese fa

Spoleto, De Augustinis ha un mese per salvarsi, poi elezioni (forse a settembre)

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