di S.F.
Passaggio di competenze e procedura non ancora conclusa, anzi, la valutazione è tutta da fare. È ancora aperta la procedura per l’assegnazione dei fondi regionali legati ai canoni idrici (annualità 2020-2021) per la manutenzione straordinaria, l’adeguamento, l’ampliamento o il miglioramento di impianti sportivi da 800 mila euro: la Fic e la Fitarco, entrambe in ballo per le strutture del canottaggio e del tiro con l’arco a Terni, devono attendere ancora per avere il responso sulle rispettive manifestazioni d’interesse.
La motivazione
Come noto la prima domanda del Comune – è palazzo Spada ad inviare in Regione la documentazione dopo aver ricevuto i progetti delle federazioni sportive coinvolte – è stata esclusa in quanto non conforme alla normativa regionale. Ad agosto secondo atto e medesimo risultato: ha partecipato solo Terni ma questa volta con la novità Fitarco, mentre Piediluco era già presente nel precedente iter. Per ora una risposta non c’è perché a palazzo Donini hanno deciso di cambiare la modalità di sviluppo della procedura: si incarica la «direzione regionale governo del territorio del completamento del procedimento inerente la valutazione delle manifestazione d’interesse per la manutenzione straordinaria e adeguamento del campo di regata di Piediluco e l’adeguamento del campo federale di Tiro con l’arco, l’eventuale stipula dei protocolli nonché gli impegni di spesa e le relative liquidazioni». La competenza finora era sel servizio turismo, sport e film commission: in estrema sintesi l’assessore Paola Agabiti passa la partita al collega Enrico Melasecche ed ai suoi uffici.
Terni, fondi canoni idrici: Regione ‘boccia’ tentativo Comune
La complessità Piediluco
In merito al polo nautico di Piediluco c’è uno specifico passaggio: «Riveste – viene specificato – una rilevante complessità in quanto nel corso degli anni sono stati realizzati numerosi interventi alcuni dei quali direttamente dal Comune, altri realizzati e completamente gestiti sia dal punto di vista amministrativo che finanziario, dalla direzione governo del territorio dove, il servizio opere pubbliche, ha ricoperto la funzione di stazione appaltante. Appare pertanto indispensabile, anche al fine di dare continuità agli interventi già realizzati, garantire la gestione unitaria di tutto il procedimento affidando la relativa competenza alla direzione regionale governo del territorio». Si riuscirà a mettere la parola fine?