Dopo le assoluzioni – altri avevano patteggiato in precedenza – in sede penale, si ‘sgonfia’ anche in sede ‘contabile’ la vicenda dei cosiddetti ‘furbetti del cartellino’ al Comune di Stroncone, quella degli operai arrestati nel giugno del 2016 perchè accusati di assentarsi dal lavoro. Lo scorso marzo il tribunale di Terni aveva assolto – per ‘particolare tenuità del fatto’ – i quattro imputati rimasti e ora tre di loro, difesi dagli avvocati Dino Parroni, Gianluca Bassetti e Stefania Severi – sono stati scagionati anche dalla Corte dei Conti dell’Umbria. Complessivamente, quando i convenuti erano ancora sette, la magistratura contabile aveva contestato un danno pari a circa 9.500 euro: istanza respinta dai giudici di via Martiri dei Lager che hanno – anche nella sede di competenza – rilevato la modestia del danno erariale (da 34 ad un massimo di 200 euro a testa) ed anche diversi altri aspetti, come il fatto che fossero disponibili a lavorare per il Comune (nel caso di interventi di urgenza) anche fuori dall’orario di servizio e le condizioni di lavoro, spesso degradate e degradanti. Accanto a ciò, gli stessi giudici non hanno rilevato alcun danno di immagine per il Comune, allineandosi a quanto già deciso dal tribunale di Terni che aveva attribuito più all’indagine ed agli arresti, che alle condotte dei lavoratori, il clamore scoppiato attorno alla vicenda.