di S.F.
Il giudizio cautelare risale al novembre del 2018 ed era andato a favore dell’amministrazione comunale, all’epoca guidata da Alberto Falcini. A distanza di quasi tre anni al Tar dell’Umbria sta per tornare – udienza pubblica di merito – una vicenda curiosa che riguarda Stroncone: l’ordinanza relativa al divieto di dar da mangiare ai gatti all’interno del centro storico. Ad impugnare il provvedimento firmato il 14 luglio 2018 fu Earth Onlus, con l’associazione che ha ancora interesse a chiudere la partita nonostante il tempo trascorso.
PER I GATTI A STRONCONE SI VA AL TAR
14 LUGLIO 2018, FALCINI FIRMA L’ORDINANZA (.PDF)
La storia in breve
In sostanza Falcini vietò di dare cibo ai gatti, lasciare ciotole e alimenti: «È possibile fuori dal centro storico con esclusione di piazza della Libertà », fu specificato. Con sanzioni da 25 a 500 euro in caso di trasgressione. Atto impugnato da Earth. Pochi mesi dopo l’ordinanza cautelare del Tar Umbria: «La domanda di sospensione del provvedimento impugnato non appare suscettibile di positiva definizione, per quel che concerne, in particolare, i profili afferenti il periculum, risultando comunque fatta salva la possibilità di alimentare i gatti randagi in aree prospicenti a quelle vietate», la motivazione per il no all’associazione. Ma la storia non è finita.
NOVEMBRE 2018, ORDINANZA CAUTELARE: EARTH ‘BOCCIATA’
Martedì nuovo appuntamento
Lo scorso lunedì 17 maggio il Comune di Stroncone, difeso dall’avvocato Cristina Lovise, ha depositato una nuova memoria di replica in vista del giudizio di merito. Sponda Earth il legale coinvolto è Massimo Rizzato: «Gli ho chiesto – la risposta sul tema – se avevano intenzione di modificare o revocare l’ordinanza. Mi han detto di no e quindi c’è ancora interesse per l’esito del ricorso». L’allora primo cittadino nel provvedimento specificò che «alcuni abitanti del centro storico lasciano lungo alcune vie ciotole per l’alimentazione dei gatti, alimenti che spesso sono deteriorabili, con conseguenti problemi di igiene e decoro urbano». Da qui lo stop oggetto di polemica.