Super green pass, certificati per evitare vaccino e controlli. Indagini dei Nas

I carabinieri indagano sulle esenzioni. Intanto in tre giorni boom delle malattie

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Il Nas dei carabinieri di Perugia sta analizzando la veridicità di oltre 800 certificati di esenzione vaccinale. E con ogni probabilità la stessa verifica sarà compiuta sull’incredibile numero di certificati di malattia emessi in questi giorni. Sono raddoppiati dopo l’entrata in vigore dell’obbligatorietà del super green pass per i lavoratori ultracinquantenni. Notizie che danno la misura su quanto larghe siano le maglie del controllo. E quanta strada ci sia ancora da fare.

SPECIALE COVID – UMBRIAON

I certificati di esenzione

Lo aveva anticipato già mercoledì Il Corriere dell’Umbria, che ora torna sull’argomento. Per la precisione sono 826 i certificati di esenzione al vaccino in vigore nella nostra regione: 5 over 90, 19 80-89enni, 46 70-79enni, 114 60-69enni, 257 50-59enni, 180 40-49enni, 104 30-39enni, 69 20-29enni, 29 15-19enni, 2 12-14enni e uno tra i 5-11enni. A queste si aggiungono 605 esenzioni scadute.

L’intervento dei Nas

L’analisi comincerà dai più recenti e dalla fascia ‘over 50’, quella per cui c’è obbligo di green pass ‘rafforzato’, che si ottiene solo con vaccino o guarigione. Tutto parte dalla segnalazione di una dottoressa perugina che avrebbe emesso alcuni certificati irregolari.

I certificati di malattia

E fra i ‘furbetti’ c’è anche chi – al posto dell’esenzione – chiede il classico certificato di malattia, per non andare a lavorare e risparmiarsi la verifica, senza correre il rischio di una sospensione. Ma anche in questo caso, se il certificato è falso, siamo di fronte a illeciti molto gravi, sia per il medico che per il lavoratore. Il grafico pubblicato da La Nazione è esplicito ed eclatante. E lascia pensar male, visto che la stessa cosa si era verificata lo scorso ottobre, con l’introduzione del green pass.

I numeri

A trascinare l’aumento – scrive La Nazione – è stata proprio la fascia di età lavorativa degli ultracinquantenni (senza contare che l’obbligo vale anche per coloro che compiono i 50 anni entro il 15 giugno). A Perugia e nell’hinterland ad esempio i certificati depositati dagli over 50 sono stati 71 martedì, contro i 32 dello stesso giorno della settimana precedente, martedì 8 febbraio (+121%). A Città di Castello si è passati da 19 a 29, a Terni l’aumento è stato del 181% (da 30 a 85). Ma le percentuali di aumento si assomigliano molto anche per le altre fasce di età a ben vedere, segno che forse anche tra gli under 50 c’è il timore che il normale green pass non sia sufficiente e ciò ha scatenato la sindrome del certificato di malattia.

Indagini sul nutrizionista morto

Nas iperimpegnati in questo periodo. Sono sempre loro – guidati dal colonnello Giuseppe Schienalunga – ad indagare sulla scomparsa di Franco Trinca, biologo e nutrizionista no vax residente a San Feliciano di Magione e morto per Covid il 4 febbraio scorso all’ospedale di Città di Castello, dopo aver rifiutato di essere intubato. I militari hanno acquisito le cartelle cliniche, in formato cartaceo e digitale. Tutto parte da un esposto. Colpito da polmonite bilaterale da Covid, Trinca prima di entrare in ospedale si era curato con integratori e, una volta in terapia intensiva, aveva rifiutato l’intubazione chiedendo piuttosto di essere curato con steroidi in bolo e vitamina C endovena ma l’ospedale non glieli aveva somministrati per ragioni mediche.

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Morto Franco Trinca. Quando il biologo ‘no vax’ parlava in piazza a Terni – Video

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