Tagli al Tpl in Umbria, il 20 protesta in piazza

Dopo che la Regione ha deciso di decurtare la somma destinata a finanziare il trasporto pubblico locale, Cgil, Cisl e Uil annunciano una mobilitazione che si concretizzerà giovedì in centro a Perugia

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I lavoratori di BusItalia Umbria sono in stato di agitazione e daranno vita ad un sit-in sotto la sede dell’assessorato regionale ai Trasporti in piazza Partigiani a Perugia il prossimo 20 giugno, in occasione dell’incontro tra gli enti coinvolti nella gestione del trasporto pubblico locale nella regione.

Sindacati uniti contro la Regione

La decisione – annunciata dai sindacati di categoria, Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Faisa Cisal, nel corso di una conferenza stampa – è maturata dopo la comunicazione da parte della società Busitalia delle pesanti criticità derivanti dalla delibera 632 della giunta regionale dell’Umbria, in relazione alla riduzione immediata dei servizi di Tpl su gomma, che interessa tutte le aziende regionali del settore.

Taglio del 10% ai servizi

A fronte della mancata copertura finanziaria, già dal 2012, da parte del fondo nazionale dei trasporti, la Regione Umbria ha sempre scelto di intervenire con risorse di bilancio aggiuntive di anno in anno, anziché inserirle strutturalmente nel bilancio regionale come attuato in altre regioni. Ma per l’anno in corso le risorse aggiuntive, garantite negli anni passati, non sono state reperite. In aggiunta a questa situazione, gravano dei crediti già vantati dalle aziende dei trasporti per l’anno 2016-17-18, pari a 21 milioni di euro, che creano alle stesse aziende del settore ulteriori difficoltà finanziarie, mettendone, in alcuni casi, a rischio anche la sopravvivenza stessa. Per far fronte alle difficoltà economiche, è stato imposto dalla Regione un importante taglio del servizio ai cittadini in Umbria, pari a circa il 10%, con gravissime conseguenze sul servizio pubblico su gomma e il rischio di isolamento di parti del territorio regionale, oltre a rilevanti conseguenze sul piano occupazionale, con un taglio al momento di circa 190 turni lavoro, che coinvolgerebbe anche l’indotto.

La posizione dei sindacati

«Tutto ciò – scrivono i sindacati – è naturalmente in controtendenza rispetto alle strategie politiche di potenziamento dei servizi pubblici di trasporto e di sostenibilità ambientale, oltre che rappresentare un arretramento pesante sul fronte del diritto alla mobilità dei cittadini dell’Umbria, garantito dalla Costituzione. Preso atto della possibile drammatica situazione che si sta creando, si esortano tutti gli enti locali e regionali a dare immediata soluzione, facendo fronte con le risorse necessarie per scongiurare i tagli programmati e le relative ricadute. La grave situazione non può esimere il sindacato dal proclamare lo stato di agitazione immediato, con riserva di adottare tutte le misure atte a tutela dei cittadini e dell’occupazione in ambito alle aziende di trasporto pubblico locale su gomma. Da subito partirà una campagne di assemblee con i lavoratori del Tpl umbro. I sindacati sono in attesa di una convocazione urgente da parte della Regione».

Le dichiarazioni di Gianluca Giorgi (Cisl)

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