Ternana, Bandecchi fa conti e incontra Latini

‘Tour’ in città con triplice obiettivo: parlare alla squadra, incontrare il CCTC e confrontarsi con il sindaco per acquisizione ‘Liberati’. Tar Lazio, chiesti 18 milioni di risarcimento

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Il Taddei

Un ‘tour’ in città con triplice obiettivo. Vedere la squadra per fare il punto – sì, doppio pareggio di fila a rompere la serie di sconfitte, ma nel 2019 ancora il bottino pieno non c’è – della situazione, incontrare altri club di tifosi e soprattutto andare a palazzo Spada per un tête-à-tête con il sindaco Leonardo Latini: Stefano Bandecchi sta cercando di accelerare per il tentativo d’acquisizione del ‘Liberati’, anche perché ci sono spese ingenti da portare avanti e l’imprenditore livornese vuol capire che aria tira. Il neo presidente rossoverde ne ha approfittato per ufficializzare la cifra richiesta per il danno legato al mancato ripescaggio in serie B: 18 milioni di euro.

VIDEO – BANDECCHI: «CHIESTI 18 MILIONI DI EURO DI DANNI. RIFACIMENTO CAMPO? DAI 250 AI 370 MILA EURO»

Stefano Bandecchi curioso su palazzo Spada

Squadra a rapporto, poi in Comune

Già dallo scorso campionato Bandecchi ogni tanto fa capolino a Terni in settimana per incontrare la squadra. Prima tappa del mercoledì mattina la sala stampa del ‘Liberati’: squadra a rapporto, quindi l’ingresso dei rappresentanti – focus anche sul tifo e il possibile sviluppo del progetto museo rossoverde – del Centro coordinamento Ternana clubs e di Solo le Fere per un confronto che ha sfiorato l’ora. A tal punto che il nuovo presidente delle ‘Fere’ arriverà fuori orario in Comune rispetto al previsto. Quando gli viene comunicato che Latini è impegnato – con l’assessore Benedetta Salvati ed i funzionari tecnici Marta Frittella, Mauro Manciucca e l’ingegnere Giorgia Imerigo – in altra riunione, dirà «tranquilli, siamo arrivati in ritardo noi». Dieci minuti di colloquio con Paolo Tagliavento e l’assessore allo sport Elena Proietti, poi l’avvio della discussione. Ovviamente a ‘porte chiuse’. Presenti anche Fabrizio Raggi, imprenditore e rappresentante dell’istituto Leonino (all’interno c’è la sede rossoverde) e Gianluca Fabi, responsabile comunicazione della Niccolò Cusano.

Proietti, Tagliavento e Bandecchi in attesa di Latini

Stadio: «Se può essere acquistato, deve farlo la Ternana»

A Bandecchi serve sapere che intenzioni ha il Comune con la cessione dello stadio, in via definitiva. C’è da tirar fuori denaro per rifare un bel po’ di cose, a cominciare dai manti erbosi del ‘Taddei’ e del ‘Liberati’: «Prima volta che incontro il sindaco, vediamo. Problemi per lo stadio? Mi sembra che qualcosa sia sfuggito nel tempo. Chiaro che un impianto vuoto di tutto diventa difficile da gestire. Ho letto le parole dell’assessore Enrico Melasecche, confortano: se lo stadio può essere comprato, credo debba farlo la Ternana. D’altronde è notorio che va rifatto il manto erboso del ‘Liberati’: hanno chiesto dai 250 mila euro ai 370 mila euro per il ‘misto’, a questo punto forse avremmo un campo buono. Lo stadio senza aree commerciali lo può gestire solo il Comune perché è costoso, come in tutto il mondo». Al momento risulta ancora Stefano Ranucci l’amministratore unico di via della Bardesca: «La baracca va addrizzata in campo e fuori. Ancora non ho ancora firmato – specifica – come presidente della Ternana, accadrà a breve: sarò anche amministratore unico. Sarò la Ternana per ora».

Palasport «che servirà quasi a niente» e risarcimento. L’attacco

Bandecchi passa quindi alla questione più rilevante che, giocoforza, si lega a tutto il resto: «Mi risulta che chi doveva costruire il palasport avrebbe avuto a disposizione anche delle aree commerciali. Se per quella struttura, che non servirà quasi a niente, ci sono aree commerciali vuol dire che devono esserci anche per il ‘Liberati’». Infine il Tar del Lazio e l’udienza pubblica del 26 marzo per il risarcimento: «Spero che gli avvocati riusciranno ad avere soddisfazione di qualcosa il 26 marzo. Ci hanno ‘scippato’ la serie B e sono immensamente felici che in quella categoria qualcuno abbia dei seri problemi: ci era stato detto che non potevamo entrarci in B perché non avevamo soldi per mantenerla. Li abbiamo per fare la C e anche per la B: quando vedo che qualcuno non riesce a pagare gli stipendi, mi dispiace per l’imprenditore ma mi fa piacere che accada. Quanto abbiamo chiesto? 18 milioni di euro. Il danno c’è ed è enorme, mi basta che venga riconosciuto. La serie B ha fatto una gran brutta figura insieme ad altri organi».

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