Ternana, in C perdita esercizio da 8,8 milioni

C’è il bilancio aggiornato al giugno 2019: crollo dei contributi rispetto alla B, valore della produzione dimezzato. Salgono plusvalenze e spese

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di S.F.

Stefano Bandecchi ricorda spesso – lo ha fatto anche domenica sera nello sfogo post 0-2 con la Virtus Francavilla – che paga i ‘salati’ stipendi in modo puntuale e quindi vorrebbe ottenere qualcosa di diverso a livello di risultati. D’altronde l’imprenditore livornese ha capito, magari, che stare a lungo in serie C potrebbe – specie con questo parco giocatori – essere molto deleterio per le sue finanze: basta guardare il bilancio rossoverde aggiornato al 30 giugno 2019 – pubblico da lunedì – per rendersi conto del devastante effetto retrocessione nella terza serie italiana. Un paio di numeri riassuntivi: la perdita d’esercizio ha toccato quota 8 milioni 807 mila euro (la peggiore dal 2015) e il valore della produzione è sceso dagli oltre 7 milioni dell’annata Unicusano in B ai soli 3 milioni 596 mila euro dell’ultima stagione. Meno della metà.

IL TREMENDO KO CASALINGO CON I PUGLIESI E LE PAROLE DI BANDECCHI

Il confronto dal 2014

I costi: 1 milione in più di stipendi

Il documento è stato firmato da Bandecchi il 17 ottobre e l’assemblea ordinaria per il via libera è andata in scena la settimana successiva. Nulla di nuovo sul fatto che il passaggio dalla B alla C sarebbe stato molto impattante per le casse societarie, ma con i numeri a disposizione il quadro assume un tono decisamente più concreto. A partire dal costo della produzione, vale a dire le uscite nel periodo 1° luglio 2018 al 30 giugno 2019, il primo della nuova proprietà in serie C: la Ternana ha avuto più spese nella scorsa stagione che nel torneo cadetto 2017-2018, passando da 11 milioni 755 mila euro a 12 milioni 311 mila euro. La voce più corposa in tal senso è legata a salari e stipendi visto che via della Bardesca ha toccato quota 5 milioni 554 mila euro contro i ‘soli’ 4 milioni 607 mila euro dell’annata precedente; a ciò si aggiungono ulteriori costi per il personale (da 400 a 720 mila, quasi il doppio). La differenza nasce qui. Per il resto diminuzione per materie prime e sussidiarie (acquisto indumenti sportivi, divise, medicinali e materiali di consum, da 555 mila a 329 mila euro) ed i servizi (trasferte, allenamenti, biglietteria, consulenze legali e controlli) da 2,4 a 1,9 milioni.

PER IL 2017-2018 LA PERDITA D’ESERCIZIO ERA STATA DI 4,3 MILIONI

Il Liberati

Contributi più che dimezzati. E andrà peggio

Da un lato sono aumentate le spese e dall’altro, giocoforza, sono diminuite le entrate. Il confronto tra la B e la C è disarmante: la Ternana ha registrato un valore della produzione di 3 milioni 596 mila euro per la stagione 2018-2019, molto inferiore ai 7 milioni 468 mila del torneo cadetto. Come facile intuire, il danno maggiore arriva dai contributi: via della Bardesca è passata dai 3 milioni 45 mila euro ad appena 1 milione 247 mila (600 mila riguardano la LegaB per la retrocessione, i rimanenti arrivano dalla Lega Pro per i progetti, il minutaggio dei giovani e lo sviluppo della sicurezza per le infrastrutture). Briciole. E andrà molto peggio per quest’anno. Non va meglio per i proventi televisivi: nell’ultimo anno di B il valore era di 1 milione 176 mila euro, nell’annata 2018-2019 sostanzialmente – 9 mila 344 euro – il nulla. Segno negativo anche per il resto: ricavi delle gare di campionato (da 482 mila a 219 mila euro), abbonamenti (da 192 a 142 mila euro) e sponsorizzazioni, con quest’ultime finite a quota 398 mila euro rispetto agli 886 mila del 2017-2018. 

IL PIANO DI RIENTRO DA 267 MILA PER IL LIBERATI

Torromino e Bandecchi nel pre match con la Virtus Francavilla

Diminuiscono debiti e crediti

Scende ancora l’esposizione debitoria, pur di una cifra modesta: da 2 milioni 462 mila euro a 2 milioni 376 mila euro (in maggior misura sono entro i dodici mesi, oltre l’80%). I debiti verso i fornitori scendono invece di oltre 200 mila euro passando a 833 mila euro. Curiosità: risultano poche centinaia di euro anche per l’Inpgi, l’Istituto nazionale di previdenza dei giornalisti italiani, e l’Inps. Per quel che concerne i crediti il risultato al 30 giugno 2019 parla di 792 mila euro, di fatto la metà – erano 1 milione 570 mila euro – rispetto all’anno precedente. In generale il patrimonio netto della società è sceso da 5 milioni 361 mila euro a quota 4 milioni 602 mila, con incremento della riserva per la coperture perdite di oltre 2 milioni. «Si precisa – si legge nel documento – che la continuità aziendale viene garantita dalle continue immissioni da parte del socio di riferimento – la Niccolò Cusano – di somme di denaro necessarie al ripianamento di deficit creatisi nel corso dell’esercizio e dagli esercizi precedenti. L’immissione di finanze da parte del socio si rende necessaria per far fronte agli insufficienti introiti derivanti dalla gestione caratteristica della società che, anche, nel corso della prossima stagione sportiva (2019-2020) non saranno sufficienti a far fronte a tutte le obbligazioni ed a tutti gli impegni della Ternana Calcio S.p.A.». Bandecchi dal 1° luglio al 14 ottobre 2019 ha versato in cassa 2 milioni 826 euro per ripianare. Breve specifica riguardante le categorie under: «Nel corso della stagione 2018-2019 la società, pur sostenendo costi per lo sviluppo del settore giovanile, ha preferito non operare capitalizzazioni, ed inoltre ha ritenuto opportuno ammortizzare per intero i costi in precedenza capitalizzati; tutto ciò in attesa di una attenta valutazione sulle modalità operative di applicazione della norma nel settore di riferimento».

Wálter López

La minusvalenza di López. Curiosità Bmw

Interessanti anche i dati per le transizioni dei calciatori. Partiamo dall’entrata di maggior rilievo, Adriano Montalto: a bilancio è registrata una cifra di 550 mila per la cessione definitiva alla Cremonese. Seguono Carretta – anche lui ai lombardi – per 180 mila, Salvemini al Potenza (60 mila) e Ferretti al Teramo (32 mila). Complessivamente le plusvalenze dei calciatori sono passate da 450 mila a 802 mila euro. Non tutto è filato liscio su questo aspetto. Si parla di Wálter López: acquistato dallo Spezia per 260 mila euro e, pochi mesi dopo, minusvalenza a bilancio per 195 mila euro. Le altre cifre sborsate? 190 mila euro per l’acquisizione di Furlan dalla Sampdoria e 60 mila per Bergamelli dalla Pro Vercelli. L’investimento sull’esterno offensivo per ora non sta dando grande frutti. Ulteriore curiosità: sono attivi due contratti di locazione finanziaria per altrettante Bmw da 60 e 24 mesi di durata per un corrispettivo mensile di 545 e 883 euro. Taglio dei compensi per i membri del collegio sindacale (da 20 a 15 mila complessivi, Carmelo Campagna, Emiliano Barcaroli, Patrizia Cianchini, Gerardo Trabalza e Alessio Sgrigna) e la Rsm società di revisione e organizzazione contabile S.p.A. (da 29 a 19 mila).

Carmelo Campagna

I numeri Unicusano ed i dipendenti

Sono a disposizione anche le cifre aggiornate legate alla Unicusano (al 31 dicembre 2018): patrimonio netto da 80 milioni di euro, attività per 109 milioni e avanzo di gestione di 15 milioni. Almeno su questo frangente c’è la quadra positiva. Infine un accenno ai dipendenti al 30 settembre 2019: risultano essere 61 (a tempo indeterminato sono l’11%), i collaboratori sono 5. In definitiva la nuova proprietà in un biennio è andato ‘sotto’ – poi c’è stato il ripianamento – di oltre 13 milioni di euro. E senza serie B la situazione non potrà che peggiorare.

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