di S.F.
The race is on e la Ternana può sperare, eccome. L’avvento di Fabio Liverani ha portato in dote quel rendimento – l’unico possibile per non gettare la spugna già a fine marzo – atteso da mesi per rilanciare le chance salvezza: nove punti su dodici, saluti all’ultimo posto e 17° posto a due lunghezze. Spiraglio di luce dopo mesi di buio più o meno assoluto: rossoverdi ora attesi dalla trasferta al ‘Vigorito’ di Benevento, dove Ledesma e compagni cercheranno di ottenere un tris che manca da più di tre anni. Treno penalizzazioni, c’è un nuovo -1 per il Latina.

TERNANA-PERUGIA, LA CORTE SPORTIVA D’APPELLO NAZIONALE BOCCIA IL RICORSO ROSSOVERDE
Brindisi per Pagni e tutti in Campania Una seduta domenicale di scarico in provincia di Como e trasferimento nell’ormai consueto hotel della periferia di Roma – nell’ultimo mese tappa quasi fissa per i rossoverdi – per la ‘rifinitura’ prepartita. Un lunedì di lavoro e di in casa ‘Fere’, con brindisi collettivo per celebrare il 42° compleanno del direttore sportivo di via Aleardi; giorni di festeggiamenti per la dirigenza di via Aleardi, visto che il direttore generale Alessandro Capizzi – è il tecnico della formazione di calcio a 5 romana, con lui anche il ‘consulente’ Andrea Vasile – ha ottenuto la promozione in C2 alla guida dello Juvenia.

Nessuno squalificato Stesso gruppo e stesso dubbio per Liverani rispetto alla sfida di Piemonte. Tutti a disposizione – tolti ovviamente gli indisponibili rimasti a Terni – con il dubbio legato alle condizioni di Giovanni Di Noia, sostituito al ‘Piola’ da Manuel Coppola: per i rossoverdi un allenamento a Rovello Porro, uno a Roma e viaggio nel pomeriggio in direzione Benevento. Difficile ipotizzare un turnover di rilievo in un momento nel quale la squadra gira e, soprattutto, sa gestire in maniera ordinata (al di là di dieci minuti di tilt difensivo, decisivo Aresti in quel frangente) la pressione avversaria. In rampa di lancio c’è comunque quel Martin Valjent che ha perso il posto da titolare – e Diakité ha giocato bene entrambe le gare – a causa degli impegni con la nazionale slovacca: il sistema difensivo delle ‘Fere’, con un pizzico di fortuna e un paio di grandi parate del sardo, sembra poter reggere nonostante il cambio di uomini.

Mirino sul tris Dall’arrivo di Liverani la Ternana è battuta sul piano numerico – punti – solo dalla Salernitana, che ha vinto le ultime quattro gare. Per il resto recuperati sette punti su Pisa e Latina, sei sul Brescia, cinque su Vicenza, Avellino, Cesena e Ascoli, tre su Trapani e Pro Vercelli. Ed ecco servita la classifica odierna, con all’orizzonte la chance di trovare una striscia positiva che manca addirittura dal 1° febbraio 2014: le tre vittorie di fila nel torneo cadetto mancano infatti dai tempi di Domenico Toscano e Attilio Tesser.

Campo ‘caldo’ «Dal Piemonte riportiamo l’entusiasmo per la prima vittoria esterna – spiega Liverani al portale ufficiale rossoverde –, ma questa deve rappresentare una tappa del nostro percorso e non certo un traguardo, visto che la situazione di classifica è migliorata ma rimane molto complessa. Non scopro certo io che sono una squadra forte. Lottano per un obiettivo completamente diverso dal nostro visto che respirano l’aria dei play off, quindi dovremo avere grande rispetto dei giallorossi e tenere alta la concentrazione per creargli difficoltà; solo giocando così potremo avere chances su un campo difficile e molto caldo a livello ambientale. Sono felice della scelta di venire a Terni, indipendentemente dai risultati che stiamo ottenendo e che pure sono fondamentali. Appena arrivato temevo che i ragazzi avessero mollato a livello mentale dopo la serie di sconfitte, invece avevano bisogno di una mano tesa che sono stato felice di offrirgli. Ho trovato grande disponibilità e si è creata la giusta alchimia ma dobbiamo dare continuità e rimanere concentrati. Quello che poco tempo fa sembrava impossibile – conclude il romano – ora non lo è più, ma tutti dobbiamo dare il massimo per raggiungere l’obiettivo, solo tutti insieme possiamo riuscirci».

Ricambi al lumicino per Baroni Da Falco a Cragno, passando per gli indisponibili Padella, Bagadur, Pajač, Pușcaș e lo squalificato Cissé. Un Benevento di Baroni rinfrancato dal 3-1 ottenuto a La Spezia, ma in difficoltà numerica per le molteplici defezioni: per il tecnico poche chance di operare un minimo di turnover in considerazione della trasferta di Cittadella. Quarto miglior attacco (45 reti) e seconda difesa meno battuta del campionato (11) tra le mura amiche per il Benevento, che può vantare oltretutto il record per gare terminate a porta inviolata (15). I punti di forza non possono che essere l’ex Fabio Ceravolo, autore di 14 marcature e 4 assist – coinvolto direttamente nel 40% delle reti giallorosse -, e Amato Ciciretti, il miglior assistman della serie B con 9 ‘rifiniture’ vincenti a favore dei compagni (per l’attaccante di scuola Roma anche 6 realizzazioni). Campani solitamente schierati con un 4-2-3-1, più volte però divenuto in itinere un 4-3-3 o, in rare circostanze, un 4-4-2; per la sostituzione dell’attaccante guineano il favorito è Melara, mentre l’altro ex Viola – arrivato dal Novara nel mercato invernale – dovrebbe partire dalla panchina. Inamovibile il capitano (ternano) Lucioni.

Aureliano dopo un anno ‘Vecchia’ conoscenza per i rossoverdi in occasione della sfida al ‘Vigorito’. A dirigere la gara sarà Gianluca Aureliano della sezione di Bologna, con l’ultimo incrocio legato alla sconfitta di misura di Cagliari del gennaio 2016 (bilancio complessivo di tre vittorie, un pareggio e due ko, fu sostituito da Barbiero nella trasferta di Viareggio del 2010 dopo il rinvio per pioggia; l’emiliano sarà coadiuvato da De Troia e Disalvo, quarto ufficiale Vito Mastrodonato di Molfetta.