Inizialmente, ed anche dal pm Cinzia Piccioni, era stato bollato come ‘malore’. Una lettura che il fratello di Maurizio Falciatori, 55enne di Terni scomparso lo scorso 8 luglio a San Benedetto del Tronto, non ha mai condiviso. Tanto da chiedere al tribunale di Ascoli Piceno di eseguire ulteriori accertamenti sulla scomparsa del proprio caro, per chiarire le ‘zone d’ombra’ che secondo lui – ed anche per l’avvocato Massimo Oreste Finotto che lo assiste – caratterizzano l’intera vicenda. Il primo risultato, dopo l’iniziale archiviazione da parte della procura, è stato ottenuto: il gip di Ascoli ha infatti accolto l’istanza con cui il familiare aveva chiesto di proseguire nelle indagini.
La morte
Maurizio Falciatori era stato trovato senza vita nelle acque dell’Adriatico, a pochi metri dalla riva dove l’altezza non superava i trenta centimetri, da un bagnante. Era una domenica mattina e il 55enne, che si trovava in vacanza nella città marchigiana con la compagna e la figlia, era stato subito portato a riva e soccorso dagli operatori del 118 che avevano tentato disperatamente di far ripartire il suo cuore con l’ausilio del defibrillatore. Inutilmente. Il tutto era avvenuto a circa 500 metri di distanza dal bagno dove l’uomo aveva lettino ed ombrellone ed anche questo è un altro aspetto che il fratello intende approfondire.
Tanti dubbi
L’avvocato Finotto ha chiesto alla procura di acquisire non solo i dati relativi alle celle telefoniche ‘agganciate’ da Maurizio Falciatori, ma anche le immagini delle telecamere di sicurezza dell’albergo dove alloggiava e dello stabilimento balneare. Accanto a ciò, la richiesta di eseguire un esame autoptico per fare piena luce sulle cause del decesso. «Non possiamo chiarire nel dettaglio le ragioni che ci fanno sospettare cause diverse dalla ‘morte naturale’ – spiega il legale del fratello – ma il gip di Ascoli ha inteso accogliere la nostra istanza, probabilmente condividendo i nostri stessi dubbi».
Cosa è successo?
Dubbi che nascerebbero anche da alcune incongruenze nelle dichiarazioni rese da persone vicine a Maurizio Falciatori, tali da spingere il fratello ad interrogarsi una volta di più su cosa sia davvero accaduto al proprio caro. Ora potrebbe essere disposto un incidente probatorio ma spetta alla procura decidere quale strada seguire. L’autopsia consentirebbe di sgomberare il campo da diverse ipotesi. Il 55enne, che viveva a Stroncone, conduceva una vita tranquilla. Ora la priorità è capire alcuni aspetti, in particolare l’ora, le cause del decesso e cosa abbia fatto nelle sue ultime ore di vita. Le risposte potrebbero giungere dall’indagine appena riaperta.
Non l’unica indagine
Parallelamente ai passi compiuti dal fratello di Maurizio Falciatori, anche altri familiari, attraverso un legale, hanno chiesto all’autorità giudiziaria ascolana di accertare alcuni aspetti ritenuti poco chiari, relativi in questo caso ai soccorsi prestati al 55enne. Altre domande ed altre risposte attese.