Terni, tentato furto: assolto agente ‘infiltrato’

Nel 2011 sorpreso a Papigno con una presunta banda di ladri di rame, in realtà stava indagando anche lui sul possibile colpo

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Assolto con formula piena ‘perché il fatto non sussiste’: si è conclusa così giovedì, davanti al giudice monocratico del tribunale di Terni Elisa Fornaro, la brutta avventura di un ufficiale di polizia giudiziaria in servizio in città (appartenente al corpo della polizia di Stato), che nel 2011 era stato denunciato dai carabinieri con l’accusa di un tentato furto pluriaggravato di rame all’interno degli ex Studios di Papigno. Con lui – assistito dagli avvocati Loris Mattrella e Federica Sabbatucci – erano finiti nei guai due cittadini rumeni, considerati suoi complici.

La vicenda

Nel corso della lunga istruttoria dibattimentale – che ha visto testimoniare una serie di colleghi dell’uomo – è in realtà emerso che l’ufficiale (dal percorso professionale irreprensibile, costellato di encomi e lodi) si trovava sul posto del presunto tentato furto proprio in veste di investigatore. Il poliziotto – è stato accertato – anche in precedenza aveva infatti svolto delle operazioni per stanare i malviventi dediti ai furti di rame, infiltrandosi tra i gruppi specializzati in questi reati. Per questo anche la procura ne ha chiesto l’assoluzione per insufficienza di prove. Assolti dal giudice ‘perché il fatto non sussiste’ anche gli altri due imputati stranieri, per i quali l’accusa aveva invece chiesto la condanna.

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