Collerolletta-Colleluna, strada più larga e 36.417 mq ‘di ritorno’ in agricolo: variante

Terni – L’istanza è stata presentata nell’estate 2020 da un’azienda privata: confronto in vista per l’adozione. Si azzera la destinazione a verde attrezzato

Condividi questo articolo su

di S.F.

Una maxi variante al Prg – parte strutturale e parte operativa – nell’area tra Collerolletta e Colleluna, nella zona di Terni, con eliminazione della destinazione a ‘verde attrezzato’ per 42.753 metri quadrati per riportarla in maggior misura in agricolo. In estrema sintesi è ciò che prevede l’istanza presentata nel giugno 2020 dall’Azienda Agraria Belvedere srl che, a distanza di un anno e mezzo, è pronta ad essere discussa e approvata dopo i passaggi in commissione consiliare e consiglio. L’area coinvolta è di fatto vicino al Monastero Santissima Annunziata delle Clarisse.

La sintesi numerica della variante

Cosa è previsto. Novità viabilità

Le aree interessate costeggiano la strada di Colleluna e si estendono verso il lato interno a confine con la proprietà del Comune per attrezzature di interesse comune (per ora non attuata). L’azienda si è fatta avanti puntando sull’interesse pubblico: la proposta prevede l’eliminazione della destinazione a verde attrezzato per oltre quattro ettari «riportandola in agricolo», individuando al contempo una nuova zona per attrezzature di interesse comune riducendone l’indice di utilizzazione fondiaria. In cambio? La disponibilità all’allargamento della strada comunale di Colleluna, poi la realizzazione e la successiva cessione all’amministrazione della superficie stradale di collegamento tra quella di Colleluna e l’area destinata ad attrezzature di interesse comune già esistente.

L’area coinvolta

La variante e le modifiche per destinazione

In tutto ciò il Comune ha valutato la possibilità di una variante urbanistica con l’individuazione di un’area edificabile riconosciuta al soggetto privato ed uno spostamento della zona per attrezzature di interesse comune con «contestuale valorizzazione del terreno di proprietà comunale da alienare, rispetto al quale l’Azienda Agricola Belvedere s.r.l. si è impegnata ad eseguire la strada completa dei sottoservizi e cederla gratuitamente al Comune». Il Prg vigente prevede 42.753 mq di verde attrezzato, 4.315 mq agricoli di riqualificazione paesaggistico/ambientale e 5.188 per attrezzature di interesse comune con Suc pari a 3.112 mq; con la modifica invece si passa a 0 di verde attrezzato, 5.574 mq di attrezzature di interesse comune (suc 1.114), 40.732 agricolo di riqualificazione paesaggistico/ambientale, 6.985 mq di verde urbano, 3.386 di viabilità interna al comparto e 1.582 di viabilità esterna. «In sintesi – si legge – la variante urbanistica determina un recupero di suolo e quindi un ritorno in agricolo, anche se i terreni non avevano persa tale valenza, di una superficie di 36.417 mq».

La zona coinvolta

Gli input su viabilità e aspetti archeologici

In Regione è già stata firmata da mesi la determina per la non necessità di sottoporre a Vas la variante parziale al Prg. Ma le prescrizioni non mancano: «Riguardo all’adeguamento della viabilità, prevedere – si legge – per il manto stradale l’uso conglomerati bituminosi auto drenanti e fonoassorbenti allo scopo di consentire un miglior assorbimento delle acque meteoriche e di contenere l’inquinamento acustico; si dovranno limitare il più possibile spazi cementificati o asfaltati». Ben più lungo il parere sugli aspetti della tutela archeologica: «L’area compresa fra Colleluna, Collerolletta e Maratta Bassa è caratterizzata da testimonianze archeologiche relative al popolamento antico, con particolari evidenze per l’epoca preromana, in alcuni casi oggetto di specifici provvedimenti di tutela diretta, rinvenute da indagini sistematiche della soprintendenza (scavi archeologici e ricognizioni di superficie) e nel corso di recenti lavori pubblici. Ne consegue il rischio di intercettare nell’area ad uso agricolo oggetto di variante evidenze di interesse archeologico in caso di scavi, sbancamenti e movimento terra, che andrà debitamente valutato in fase di progettazione delle opere. Ciò premesso, si rammenta che i progetti relativi ad opere di pubblica utilità e ad opere di urbanizzazione primaria, come la viabilità pubblica, gli spazi a verde pubblico, l’adeguamento dei sottoservizi, e ogni altra opera realizzata a scomputo degli oneri, sono sottoposte alla procedura relativo alla Verifica preventiva dell’interesse archeologico (Vpia)». A Perugia vogliono essere coinvolti in sostanza. Infine il verde: «Dovrà essere realizzato un filare alberato lungo la nuova viabilità e lungo quella esistente con specie arboree».

L’atto unilaterale d’obbligo

L’atto unilaterale d’obbligo è stato già trasmesso lo scorso luglio e la stessa Azienda Agraria Belvedere srl – c’è il nome di Gabriele Giovannini – ha accettato in via preliminare quanto pattuito nello schema per l’adozione della variante. La responsabile del procedimento è l’architetto Cinzia Mattoli: un primo confronto sul tema è previsto nella prossima I commissione consiliare per il parere favorevole legato agli aspetti idraulici ed idrogeologici, più per la compatiblità con le condizioni geologiche e geomorfologiche del territorio. Infine un passaggio sintetico: «La zona che viene declassificata da Gv (verde pubblico) ad agricolo R(D) è semplicemente ricondotta alla categoria di uso che se ne fa oggi. L’area è infatti utilizzata per colture agricole».

Il via libera

Mercoledì la commissione ha approvato l’adozione della variante: «Fa enormemente piacere – il commento del consigliere di Terni Civica, Michele Rossi – che gli uffici regionali, dimostrando in questo conoscenza del territorio, abbiano prescritto di attenzionare l’aspetto archeologico. Questo rassicura me e tutti coloro che tengono alla storia di questa nostra città. L’archeologia preventiva è una ottima precauzione. Che sia servito il lavoro di continuo richiamo di attenzione su questi aspetti, fatto negli ultimi anni? Che finalmente sia arrivato il concetto che Terni ha una storia e che gran parte delle sue testimonianze sono ancora da rinvenire?».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli