Terni, alveo e sponde Nera: «Da ripulire e risanare, non si può rinviare il progetto»

L’input dei Dem Piccinini e Leopoldi: «Indispensabile realizzarlo»

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di Massimo Leopoldi e Sandro Piccinini
Segretario circolo Pd Collestatte-Torreorsina e circolo Pd Papigno-Marmore

I circoli del Partito democratico di Papigno, Marmore, Collestatte e Torreorsina intendono sottoporre all’attenzione dell’opinione pubblica, della Regione dell’Umbria, della Provincia di Terni e del Comune di Terni un tema non più rinviabile. Si tratta della realizzazione, attraverso un primo progetto, delle attività di ripulitura, manutenzione e risanamento dell’alveo e delle sponde del fiume Nera, a partire da vocabolo Cervara fino alla confluenza con il torrente Serra, per poi giungere nei pressi dello scarico della centrale di Monte Argento, nel cuore della città.

Come noto, infatti, il fiume Nera nella sua straordinaria bellezza percorre tutta la Valnerina e poco prima di giungere a Terni accoglie in sé le acque del fiume Velino, dando origine alla Cascata delle Marmore. Ebbene, subito dopo il fiume non è più visibile ad occhio nudo a causa della vegetazione, ormai cresciuta a dismisura ed anche pericolosa per l’incolumità pubblica.

Riteniamo che sia indispensabile per realizzare questo progetto non solo coinvolgere gli enti a ciò deputati (Regione, Provincia, Comune), ma anche le grandi società industriali che producono l’energia elettrica e che gestiscono gli impianti ‘Nera-Velino’, ovvero l’Enel e la stessa Arvedi-Ast. Sul tratto del fiume Nera che va da Papigno fino alla confluenza del Serra e fino allo scarico della centrale di Monte Argento in via Campofregoso si propone pertanto di eseguire le seguenti azioni-interventi: 1) taglio della vegetazione spontanea attualmente presente, che impedisce la visuale della centrale di Galleto, così come quella presente davanti all’ex stabilimento di Papigno e poi fino alla pineta Centurini; 2) Ripulitura e rimozione dei rifiuti sedimentati lungo tutto l’alveo, ormai presenti in quantità elevata; 3) Rimozione dei detriti presenti fra la confluenza del torrente Serra e del fiume Nera, nelle vicinanze del ponte di Santa Maria Maddalena, nelle vicinanze dell’ex Terninoss, nell’area sottostante il ponte di via Campofregoso nei pressi dell’area della scuola ‘A. De Filis’ (tra l’altro anche fonte di pericolo nel caso di un possibile sbarramento, con conseguenze anche per il vicino parcheggio seminterrato di Largo Manni).

Riteniamo inoltre che allo stresso tempo sia necessario intraprendere tutti i percorsi possibili per la valorizzazione dal punto di vista turistico, storico e culturale dei manufatti della produzione di energia da fonti rinnovabili, attualmente esistenti lungo il percorso del fiume. Per questo motivo avanziamo e rilanciamo il progetto, più volte annunciato ma mai effettivamente realizzato, per giungere alla creazione di un museo territoriale dell’energia, dell’industria e del lavoro. Tale museo potrebbe vedere un primo ma significativo intervento nel recupero dell’ex centrale di Cervara, dove sono ancora ospitate turbine in esercizio e di proprietà dell’Enel.

Siamo altresì convinti che questo progetto, una volta realizzato, possa dare risposte importanti al territorio anche in termini di posti di lavoro giovanile. Per questi motivi per dare forza concreta a questo progetto proponiamo la stipula di un protocollo di intesa con il quale dar vita ad un accordo di programma fra i soggetti istituzionali ed aziendali coinvolti, ricavando eventualmente parte delle risorse necessarie anche attraverso i canoni idrici destinati a Terni, dai fondi della programmazione comunitaria ancora disponibili e dalla risorse del Pnrr.

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