Terni, Ast: «La ‘cassa’ sarà per 700»

Nuovo incontro in Confindustria, sindacati critici: «Mancano ancora i dati sui volumi ed impianti coinvolti, fare chiarezza»

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Nove settimane di cassa integrazione ordinaria per 700 dipendenti Ast: potrebbe essere questo, stando ai piani dell’azienda, lo schema dell’annunciata procedura di apertura dell’ammortizzatore sociale avviata in Confindustria e per la quale, lunedì, si è tenuto un nuovo confronto tra management e sindacati nella sede ternana dell’associazione degli industriali. Ma la situazione rimane ancora incerta, tanto che le segreterie Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Ugl e Usb ritengono «paradossale che alle porte della cig non si abbia ancora chiarezza».

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La trattativa

Segreterie territoriali dei metalmeccanici e rsu si aspettavano numeri più precisi, dopo la prima riunione interlocutoria di mercoledì, e i numeri sono arrivati solo in parte, visto che mancano quelli sui volumi dei prossimi mesi, per le forze sindacali la base della discussione. Il management ad inizio incontro aveva confermato la proposta di ‘cassa’ per 13 settimane (la durata massima per la quale può essere chiesto l’ammortizzatore ordinario), scese a 9 dopo le obiezioni dei sindacati, che hanno invece chiesto fosse limitata a 4 settimane, con accordi da sottoscrivere eventualmente mese per mese. I 700 dipendenti coinvolti saranno tutti diretti, mentre per quanto riguarda il personale somministrato sarà aperta una cig per gestire gli scarichi produttivi rispetto ai reparti di appartenenza.

La richiesta di chiarezza

L’ipotesi aziendale però continua a non piacere al fronte sindacale, anche perché a mancare sono le risposte su piani produttivi, relativo mix e impianti coinvolti, elementi che le sei sigle ritengono utili «per poter effettuare una discussione seria e costruttiva che ci metta nelle condizioni di poter affrontare questa fase complicata di Ast». Si è quindi deciso di aggiornare l’incontro a giovedì, auspicando – dicono le segreterie – «che sia la volta buona per fare chiarezza». «Ribadiamo che è un paradosso – dicono in una nota – il fatto che dal 4 di settembre ad oggi un’azienda importante come Ast non sia in grado di o ‘peggio ancora non voglia’ eliminare la confusione generata fino ad oggi che ovviamente ha conseguenze negative solo sui lavoratori. Come organizzazioni sindacali responsabilmente come sempre fatto – concludono -, espleteremo tutto il percorso ma è evidente però che questo atteggiamento aziendale conferma il più volte denunciato problema di corretta gestione del sistema delle relazioni sindacali». Per arrivare ad un eventuale accordo bisognerà dunque avere ancora pazienza. Il tavolo è stato nuovamente aggiornato ad un incontro che si terrà giovedì.

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