Terni verso autobus ad idrogeno: pronto protocollo d’intesa

L’atto coinvolge Comune, Ast, Atc & Partners Mobilità e BusItalia: per l’acquisizione dei mezzi e la realizzazione dell’impianto di stoccaggio e distribuzione ci sono 6,7 milioni

Condividi questo articolo su

di S.F.

Un progetto rilevante per l’acquisizione di autobus alimentati ad idrogeno. Ma non solo. C’è anche la volontà di realizzare un impianto di stoccaggio e di distribuzione: l’argomento è al centro di un protocollo d’intesa – pronto ad essere approvato – che coinvolge il Comune di Terni, l’Ast, Atc & Partners Mobilità e BusItalia. Si tratta di un atto utile per la stipula di successive convenzioni. Per ora è un mero accordo preliminare.

DICEMBRE 2019, APPROVATO IL PUMS TERNI-NARNI

Fondi a disposizione per il rinnovo del parco mezzi

Il punto fondamentale

Bene, ma con quali fondi si procede? L’acquisizione degli autobus ad idrogeno – se tutto andrà bene – avverrà grazie a fondi pubblici legati al Decreto del ministero delle infrastrutture e dei trasporti datato 6 giugno 2020, di concerto con il Mise: il focus è sul finanziamento di progetti di mobilità sostenibile riguardanti il Pums e, in particolar modo, i mezzi di trasporto pubblico su gomma. Lo sviluppo è lungo e il lavoro da fare sia sotto l’aspetto tecnico che economico è tutt’altro che concluso. In Italia tra i primi territorio ad essersi attivati in questo ambito ci sono Bolzano e Milano.

TERNI, QUASI 7 MILIONI A DISPOSIZIONE PER RINNOVARE IL PARCO MEZZI

L’Ast

Il decreto

In sostanza il decreto interministeriale di giugno indica il riparto delle risorse previste dal Dpcm dell’aprile 2019 alle città ad alto inquinamento: Terni è uno dei 38 comuni coinvolti con un importo finanziato di 6 milioni 733 mila euro. «Nel caso in cui i servizi – si legge nell’atto del Mit – di trasporto pubblico locale nel Comune beneficiario del finanziamento siano svolti dal gestore dei servizi Tpl, sulla base di un contratto di servizio sottoscritto con altra pubblica amministrazione o con altri soggetti individuati dalle normative regionali, le risorse assegnate possono essere messe a diposizione della stessa tramite specifica convenzione, al fine di assicurare una organica ed efficace gestione delle politiche di rinnovo del parco rotabile automobilistico. Gli autobus oggetto di finanziamento sono di proprietà dell’ente pubblico istituzionalmente competente per il servizio a cui sono destinati oppure di un soggetto terzo con vincolo di reversibilità a favore del medesimo ente pubblico o dei successivi soggetti affidatari del servizio».

IL PIANO URBANO DELLA MOBILITÀ SOSTENIBILE

Il progetto Hydra e l’Ast

Un concetto già espresso all’interno del Piano urbano della mobilità sostenibile approvato nel 2019: «La città di Terni – è specificato nel documento – può avere un ruolo fondamentale per lo sviluppo della mobilità ad idrogeno in Italia. In città è, infatti, presente uno de pochi siti nazionali per la produzione di idrogeno in grandi volumi. Tale infrastruttura esistente è ubicata in posizione centrale nel territorio urbano, in particolare all’interno dello stabilimento produttivo delle acciaierie. La presenza dell’impianto di produzione di idrogeno giustifica la realizzazione di un progetto di Idrogeno distribuito per rifornire gli automezzi (Hydra)». Dunque «la realizzazione di sistema idrogeno così integrato, secondo il paradigma europeo definito Hydrogen Valley, è particolarmente interessante nella valle ternana proprio per l’ampia disponibilità di idrogeno già esistente». Si parte dal protocollo d’intesa.

 
Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli