di S.F.
«Il trattamento correlato all’uso di videocamere operative individuali potrebbe comportare un rischio per i diritti e le libertà degli individui». Viene specificato nel documento firmato dalla dirigente alla polizia Locale, Gioconda Sassi, in merito ad una delle prossime novità per gli agenti: le bodycam, del quale si parla ormai da diversi anni. C’è l’adozione della valutazione di impatto sulla protezione dei dati personali.

Che significa? Come noto a palazzo Spada – l’iter è iniziato con la giunta Latini ed è proseguito con quella a guida Bandecchi – vogliono dotare gli agenti di telecamere indossabili al fine di «documentare specifiche attività preventive o repressive di fatti reato, situazioni dalle quali possano derivare minacce per l’ordine e la sicurezza pubblica o un pericolo per l’incolumità dell’operatore». Questione delicata considerando privacy e quant’altro.
L’OK AL DISCIPLINARE D’USO PER LE BODYCAM

Per questo motivo è stata redatta – ci ha pensato il tenente Gilberto Morelli – la valutazione di impatto attraverso analisi delle componenti tecniche, organizzative e documentali. A valutarla ci ha pensato l’ingegnere Aldo Lupi, vale a dire il responsabile protezione dati del Comune di Terni: «Ha verificato le condizioni operative del sistema e ha individuato una serie di interventi di miglioramento del sistema proposto, proponendo delle misure tecniche ed organizzative ulteriori finalizzate ad aumentare la sicurezza del trattamento». Ora ci sarà l’adozione delle misure di sicurezza proposte entro sei mesi.