Terni, bonifica ex discarica rsu Ast: tre step nel 2024

Si torna a parlare di uno degli argomenti di scontro nel 2023: le indicazioni nel Piao per la valutazione preliminare

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di S.F.

Messa in sicurezza e bonifica della ex discarica rsu – rifiuti solidi urbani – su terreno Ast, forse si entra nel vivo dopo le numerose polemiche di fine 2023. Il tema torna al centro dell’attenzione grazie al piano integrato di attività e organizzazione 2024-2026 del Comune di Terni, approvato martedì pomeriggio in giunta: tra gli obiettivi di struttura di secondo livello per la performance 2024 c’è anche questo ed è in mano al dirigente all’ambiente Paolo Grigioni. D’altronde di landfill mining si parla ormai da mesi.

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Valutazione preliminare e tre indicatori

Chiaro che tutto parte dal Dup 2024-2026 approvato a fine 2023 e ora i vari obiettivi sono declinati nel Piao. La messa in sicurezza dell’ex discarica rsu è quella con maggior ‘peso’ per la direzione ambiente, vale a dire 0.25 come l’estensione dell’infrastruttura di ricarica bus elettrici Tpl e scenari di impiantistica per la produzione elettrica fotovoltaica. Da sottolineare che si parla di «valutazione preliminare degli interventi di recupero ambientale». Nel dettaglio sono tre gli indicatori citati nel documento: l’istituzione di un gruppo tecnico ed incontri tecnici preliminari, l’acquisizione e l’esame dello studio di fattibilità e, in chiusura, la definizione degli accordi/convenzioni per la programmazione degli interventi. Percentuali? 100% per tutti entro il 31 dicembre 2024. Ci sarà di cui scrivere sul tema.

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Parla l’assessore Cardinali

Sul tema – e non solo – interviene il neo assessore allo sviluppo economico Sergio Cardinali: «Come da impegni assunti dalla giunta comunale sono stati  convocati i tavoli sindacali riguardanti la società Enel Hydro e quello sugli insediamenti industriali, sostenibilità, infrastrutture e rigenerazione urbana. Mentre si sono svolte già due riunioni sulla qualità e prospettiva della Sanità del territorio ternano. Saranno successivamente programmati tavoli sui seguenti blocchi di argomenti:  sistema dei servizi, commercio e terziario; lavoro, qualità, mercato, salute e sicurezza, appalti; istruzione, ricerca, università, formazione; sociale welfare, servizi, povertà e fragilità, politiche abitative, questione demografica. In un contesto economico e sociale complicato come quello attuale l’amministrazione, in attuazione del principio di partecipazione ha inteso il confronto con le organizzazioni sindacali importante rispetto all’azione politica e  amministrativa da attuare.  Alla stessa stregua si procederà anche al confronto con le aziende del territorio attraverso le diverse associazioni di categoria; è questa la modalità migliore per costruire politiche inclusive, in linea con la proposta elettorale del sindaco Stefano Bandecchi». Si passa poi ai singoli argomenti: «Sanità. L’amministrazione si adopererà al fine di salvaguardare il servizio sanitario Pubblico che per opera delle scelte del governo nazionale, e quello regionale rischiano di penalizzare fortemente la situazione della sanità nella nostra provincia. Il falso aumento delle risorse previsto dal Dpef del governo, serviranno a malapena a ricoprire i costi previsti dagli aumenti della contrattazione collettiva e per i maggiori costi dovuti agli strumenti per arginare la cronica mancanza di personale medico e paramedico (maggiorazioni straordinario, doppi turni, ecc.). L’autonomia differenziata voluta fortemente dal governo di destra, penalizzerà ulteriormente territori come quello ternano. Grazie alla preziosa opera dei consulenti del sindaco – il consigliere comunale Massimo Francucci e gli esperti di sanità Anna Rita Stefanelli, Gianfranco Colasanti, Mario Fabrizio Gallini – si stanno evidenziando le criticità create dalle scelte centrico-regionali, e dalle disattenzioni delle gestioni passate. La priorità in assoluto è rappresentata dalla necessità di giungere alla realizzazione nel più breve tempo possibile dell’ospedale di Terni, oramai fatiscente, insufficiente e inadeguato alle esigenze dei cittadini. È offensivo e non più tollerabile per i cittadini ternani continuare ad assistere ad inaugurazioni da parte della presidente della regione di nuove strutture, come ad esempio la Domus, ultima in ordine di tempo, come polo di riabilitazione e non prevedere la dotazione organica di personale necessaria a renderla pienamente funzionale. Enel Hydro. Il polo idroelettrico ternano è tornato ad essere di proprietà dell’Enel.  Questo passaggio però rischia di non essere indolore dal punto di vista del mantenimento di funzioni e attività di staff, a causa della organizzazione generale dell’azienda, a scapito anche della tenuta occupazionale. A questo si aggiunge la necessità di aprire una interlocuzione con Enel rispetto alle condizioni di sfruttamento della risorsa idrica e dei costi energetici per i cittadini ternani, impegno assunto dal sindaco, con convinzione, durante la campagna elettorale. Manifatturiero, sostenibilità ambientale, rigenerazione urbana e infrastrutture. La riunione che si terrà il 9 febbraio sarà il cuore della programmazione industriale che vedrà la giunta impegnata nei prossimi anni, al fine di restituire un tessuto industriale sostenibile che torni a creare ricchezza e occupazione nel nostro territorio. Approfittando degli strumenti e delle ingenti risorse previste dai fondi comunitari, per riassettare il tessuto industriale del territorio a partire da Ast e Polo chimico, di oggi la notizia dell’approvazione a Bruxelles la misura italiana di 550 milioni di euro per l’utilizzo dell’idrogeno nei settori hard to abate. La messa in sicurezza  della discarica rsu, nel sito dell’Ast, è solo una delle attività che dovranno essere discusse sul tavolo dell’accordo di programma, tesa a rendere ambientalmente compatibile la produzione di acciaio così importante per il territorio. Nella settimana scorsa sono state accelerate le interlocuzioni tra l’azienda e il Comune, in condizioni di stallo da mesi, tese ad aprire una trattativa vera e definitiva tra le parti. Polo chimico.  In attesa di assistere alla ripresa produttiva della Treofan, apriremo un tavolo di confronto con Confindustria e la Regione per ragionare sulle modalità di messa a terra dei 15 milioni di euro stanziati dalla regione dell’Umbria per il polo chimico. Nel frattempo nuove ombre si affacciano sul polo, dopo i licenziamenti annunciati a Beaulieu, ex Meraklon; sappia l’azienda che non possiamo permetterci una storia come quella risolta  con gli indiani di Jindal, per cui nelle prossime ore contatteremo l’azienda per capire quali sono i progetti della stessa sul territorio ed agire eventualmente di conseguenza. A seguire con cadenza settimanale gli altri tavoli a calendario dovranno produrre una visione di insieme per traghettare Terni nel futuro sostenibile su cui la giunta tutta è fortemente impegnata. Decenni di assoluta mancanza – conclude – di una visione strategica della città vedranno l’amministrazione fortemente impegnata, pur tra mille difficoltà derivanti dalle condizioni economiche ereditate dalle passate amministrazioni, che vanno sottolineate solamente per dimostrare l’eccezionale sforzo che la giunta Bandecchi sta mettendo in campo».

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