di F.T.
Ambizioni da attore e frequenti trasferte a Roma per inseguire il sogno: a casa non c’era quasi mai, così le due figlie avute dalla moglie – tornata in Nigeria dopo la separazione – restavano spesso da sole in quell’appartamento di Terni.
Zio-orco A volte erano i vicini a dare una mano, per controllare che le due ragazzine – 14 e 10 anni all’epoca dei fatti – stessero bene. Poi è spuntato uno zio, cugino del padre, che con la scusa di assistere le due piccole, avrebbe approfittato sessualmente della maggiore.
Botte La vicenda è emersa in tuta la sua crudezza nel marzo del 2013, in seguito all’indagine eseguita dalla squadra Mobile di Terni. Il padre, 44enne di nazionalità nigeriana, era stato arrestato per maltrattamenti: non solo avrebbe lasciato in casa le figlie, a volte senza luce né acqua per via di alcune bollette non pagate, ma le avrebbe anche picchiate a più riprese, con le mani e utilizzando anche bottiglie di plastica e la fibbia metallica di una cintura.
Il diario degli orrori In seguito all’indagine, le manette erano scattate anche ai polsi dello zio delle due ragazzine, 38enne e anche lui nigeriano. La più grande aveva raccontato alle maestre di quello che avveniva in casa e di ciò che era stata costretta a subire da quell’uomo. Fatti e pensieri terribili, messi nero su bianco in una sorta di ‘diario degli orrori’.
Il processo Martedì mattina i due uomini – difesi dagli avvocati Claudio Biscetti e Luisa Venturi – sono comparsi davanti al tribunale di Terni. Nel corso dell’udienza sono stati ascoltati alcuni testimoni citati dall’accusa. Al termine, il procedimento è stato rinviato al 23 giugno. Attraverso i proprio legali, entrambi gli imputati si professano completamente estranei rispetto ai fatti contestati.