Terni, Business school: ‘Life’s power’ vincente

È l’idea della 3C-Sia la prima classificata al contest del progetto alternanza scuola-lavoro che Umbria Risorse ha realizzato all’interno dell’istituto Casagrande-Cesi

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di Francesca Torricelli

È la classe 3C-Sia (Sistemi informativi aziendali) la prima classificata al 3° contest del progetto alternanza scuola-lavoro ‘Business school 2018’ che Umbria Risorse ha realizzato durante l’anno scolastico all’interno dell’istituto Casagrande-Cesi di Terni.

Il ‘Business school’ è un percorso di formazione imprenditoriale proposto dall’istituto, in collaborazione con Umbria Risorse, che intende far riscoprire le potenzialità di intraprendenza produttiva che ogni studente possiede. Il progetto prevede di fare orientamento agli studenti circa il loro percorso universitario/lavorativo con particolare attenzione alla presa di coscienza del proprio valore attraverso lo sviluppo di un’idea, che li aiuterà alla scelta di un percorso universitario più consapevole, la creazione di un’identità digitale per aumentare l’uso più consapevole degli strumenti e del web anche per il futuro professionale, lo sviluppo delle competenze necessarie per l’ingresso nel mondo del lavoro, partendo dalla generazione di una propria idea di impresa, diventando imprenditori di se stessi attraverso la creazione di una start-up.

I progetti Cinque erano i progetti in gara di altrettanti classi 3° dell’istituto. Una commissione giudicatrice, dopo aver assistito alla presentazione dei progetti, ha scelto il migliore grazie a cinque parametri di valutazione: l’idea innovativa, il pitch presentato, l’allestimento dello stand, la comunicazione e il tempo in cui il progetto è stato illustrato. Il primo classificato è stato ‘Life’s power’ della classe 3C-Sia, secondi a pari merito ‘City by bus’ della classe 3C-Afm e ‘Walking-fi’ della 3B-Sia, terzo classificato ‘EasyGenza’ della classe 3D-Tur e ultimo ‘Cheaper food’ della 3 Afm.

‘Life’s power’ La classe 3C-Sia, dopo aver creato la propria azienda dal nome ‘Work&life’, ha ideato il ‘Life’s power’. Allo studente Paolo D’Amore il compito di presentare il progetto. «La nostra azienda – ha spiegato – si prefigge di aumentare la sicurezza sul posto di lavoro e abbiamo pensato di creare un dispositivo che possa tutelare tutti i lavoratori, in particolare coloro che lavorano in asset pericolosi o isolati. Il dispositivo, collocato all’orecchio, tramite dei sensori, integrati basandosi sui principi delle attrezzature mediche, sarà in grado di rilevare alcuni parametri del corpo e non appena anche soltanto uno risulterà fuori dalla norma verrà attivata una doppia segnalazione d’allarme. La prima consiste in un sms che sarà inviato al datore di lavoro e ai soccorsi che potranno intervenire in maniera più rapida; la seconda consiste, invece, nell’emettere un segnale acustico, anche questo con doppia funzione: permettere al lavoratore di riprendere coscienza in caso di svenimento e inoltre quella di poterlo rintracciare in caso di malfunzionamento del gps installato. Qualora dovesse trattarsi di un falso allarme, per un qualunque motivo, il lavoratore avrà un margine di tempo per disattivare l’invio del segnale annullando le operazioni di soccorso».

L’indagine di mercato Dall’analisi di mercato, ha aggiunto lo studente, «abbiamo rilevato che ci sono già dei dispositivi simili, ma sono tutti indirizzati nel settore sportivo e non sono abilitati al contatto dei soccorsi in caso di pericolo. Non sappiamo ancora di preciso i costi di produzione perché non abbiamo ancora in mano il prototipo. I nostri target sono comunque i singoli lavoratori, ma anche le piccole, medie e grandi imprese e pensiamo di raggiungerli con campagne pubblicitarie attraverso i social più popolari e tramite i nostri rappresentanti. Intendiamo raggiungere circa il 60% delle aziende entro due anni e vorremmo avere almeno il prototipo entro la fine del prossimo anno scolastico».

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