di S.F.
Il tema di confronto era il caro bollette legato alle associazioni sportive del territorio. Cosa c’entra la pubblica illuminazione sul territorio comunale di Terni dunque? L’argomento è stato tirato in ballo lunedì mattina dall’assessore al bilancio e alle partecipate dell’esecutivo Latini, Orlando Masselli, durante la II commissione consiliare al Cmm. Decisamente interessante per la motivazione e l’impatto economico.
IL CONFRONTO CON IL MONDO SPORTIVO SUL CARO BOLLETTE

L’aumento e l’ordine pubblico
L’esponente FdI stava parlando del nodo energia/gas e da qui è nato lo spunto: «Su questi temi l’amministazione – le sue parole – potrebbe pensare di ricominciare a stanziare risorse. Con questa tornata il dissesto dovrebbe chiudersi e soprattutto speriamo di poter gestire meglio i fondi che non possono non arrivare dal governo centrale perché la situazione è grave». Poi ecco l’illuminazione pubblica: «Può sembrare che non c’entri nulla, invece non è così. Posso dirvi che noi potevamo fare la scelta di ‘spegnerla’ e rendere la città più mortificante dopo una certa ora. Abbiamo deciso di non farlo perché ci sono anche problemi di ordine pubblico e quant’altro. Ciò ha portato il costo per quest’anno a 4 milioni di euro, uno in più rispetto allo scorso. E ciò a fronte di un contributo dallo Stato di 400 mila euro». Risultato: «Quei 600 mila euro li abbiamo dovuti togliere da qualche parte per far continuare a vivere la città anche di sera». E la situazione non migliorerà a stretto giro.