Terni, caro bollette sport: «Ci aiuta o no il Comune?» Mirino su Umbria Energy

Confronto con le associazioni sportive, ma è flop per i pochi presenti. Masselli frena sulla tariffa idrica: «La vedo dura». Maggior apertura su energia e gas

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di S.F.

«Come ci intende aiutare il Comune? Noi stiamo mettendo soldi per un bene di loro proprietà e vorremmo programmazione». È uno dei messaggi lanciati lunedì mattina al Cmm nel confronto in II commissione consiliare a Terni per parlare dei problemi delle associazioni sportive del territorio: mirino in particolar modo sul caro bollette ed il più che complicato contesto attuale. Cenno di apertura sull’aspetto energetico, meno per la tariffa idrica. Un appuntamento con poca partecipazione rispetto al gran numero di inviti – oltre quaranta – contenuti nella convocazione.

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Il nodo e la sensibilità 

Tutto si sviluppa da un atto a firma Francesco Filipponi (Pd): «Ci sono problemi su gestione impianti e manutenzioni, ma vogliamo approfondire il tema del caro bollette. Abbiamo un patrimonio associativo – ha spiegato in apertura – da tutelare nonostante la consiliatura in scadenza, da qui a quattro mesi c’è ancora la possibilità di lavorare insieme». Sponda amministrazione due gli assessori presenti, entrambi FdI: la titolare allo sport Elena Proietti ed il collega al bilancio Orlando Masselli. Parlerà molto quest’ultimo, meno la prima: «Vi ascolto tutti i giorni – le parole dell’ex arbitro – e so le problematiche, la situazione è precipitata soprattutto per gli impianti natatori. Mi aspetto dal governo centrale (palla in mano a FdI ed al neo ministro Andrea Abodi) che ci siano interventi seri e sensibilità». I toni cambiano quando a salire sul ‘palco’ è Cristiano Castellani, numero uno della Polisportiva Campitello.

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Castellani

L’attacco ed i costi

Non ci pensa un attimo a farsi avanti Castellani quando si tratta di elencare ciò che non va: «Veniamo da due anni di Covid, i ‘giri’ di volontariato sono venuti meno. Per quanto ci riguarda – ha specificato – abbiamo fatto investimenti per 200 mila euro in questo periodo senza aiuti dal Comune e ad agosto la polisportiva ha pagato quasi 3.500 euro di bollette. Come ci vuole aiutare l’amministrazione? Stiamo mettendo soldi per un bene loro e così si rischia di chiudere, io ho 320 ragazzini, come li faccio giocare? Il presidente del Cru – si parla di calcio – Repace ha preso contatti con una società per l’idrico, noi stiamo pagando 250 euro in più al mese per l’acqua. E dipende dal Sii. Ci aiutate o no? Il Comune potrebbe fare degli accordi quadro come succede altrove». Ne ha anche per Umbria Energy: «Li abbiamo a due passi, parliamoci. Non ho mai avuto risposte dal Comune, anzi, da maggio ad ottobre per averla perché funzionari e dirigenti hanno da fare. Sono lì per ascoltare e non lo fanno. Intanto noi tiriamo fuori i soldi e di acqua abbiamo speso 980 euro. Io non faccio beneficenza». Nel contempo la Proietti va via per impegni personali. Al Cmm anche il dirigente Andrea Zaccone ed il funzionario tecnico Fausto Ottaviani.

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Torchio

La situazione arida ed il tema tariffario

A seguire è Maurizio Torchio (Acli Terni) ad esporre: «Abbiamo più di venti Asd affiliate. Forse a livello comunale si è un po’ in ritardo, l’amministrazione può percorrere la strada che ha intrapreso la Provincia. Uno degli aspetti principali – ha evidenziato – è il ruolo del volontariato nelle associazioni per dare risposte ai cittadini. Negli ultimi due anni sne sono state chiuse diverse e la situazione resta arida ed insufficiente». A questo punto è entrato in azione Masselli che, in avvio, ha ricordato di ciò che è stato fatto in avvio di consiliatura. Ma non solo: «Vedo una scarsa partecipazione rispetto alla lista delle società che gestiscono gli impianti. All’epoca votammo un atto all’unanimità per l’allungamento delle concessioni a fronte di investimenti, ma il segretario generale disse che era illegittimo e non fu possibile metterlo a terra». Il vero nodo sono le tariffe: «Bisogna vedere cosa si può fare. Il Comune paga l’energia elettrica non so bene a chi per obblighi di legge, pur essendo proprietario indiretto di Umbria Energy. C’è un avvitamento. Non c’è stato disinteresse da parte mia. Per quel che riguarda gli impianti privati è più semplice: se c’è una rosa di pretendenti il Comune può interloquire con UE per la valutazione delle tariffe e per un’intermediazione ci siamo già resi disponibili ». Non è questo lo scoglio più rilevante.

Corsi

L’idrico e il costo regionale

Masselli avvisa sulla tariffa idrica: «Più complessa perché fatta su base regionale. A Terni paghiamo anche per coloro che abitano ad Orvieto, Montefranco e Polino. Nel 2021 il costo per pompare acqua nei territori più alti è stato di 5,7 milioni, nel 2022 l’energia elettrica per fare ciò è salita a quota 19 milioni. E questa roba va nel costo dell’acqua. E per il momento, nonostante a quanto era stato detto per il decreto aiuti, in merito non è uscito nulla. Nessuno ha fatto provvedimenti attuativi. Intervenire sulla tariffa? Significa chiederlo a tutti i sindaci dell’Umbria perché dipende dall’Auri. Non si può comprare da chi si vuole e capite bene che si creerebbero contrasti sociali perché l’eventuale riduzione andrebbe a carico di altri, ad esempio i genitori dei ragazzini. Nell’atto di indirizzo – ha aggiunto Masselli – potremmo dire che il socio (Comune) solleciterà Umbria Energy per le tariffe delle associazioni. Su quella idrica la vedo dura».

Filipponi e Pepegna

La situazione del Perugino e l’acqua gratuita

In un secondo momento arriva anche Sandro Corsi, leader dell’associazione sportiva Olympia Thyrus: «Dopo la Ternana siamo la prima squadra della città. Mi dispiace per Umbria Energy ma anni fa siamo dovuti andar via per i costi e auspico che sia in grado di fare proposte minori rispetto ad altri. Sul consumo idrico si sono accomulate situazione debitorie: siamo passati dalla gratuità assurda per tutti, con utilizzo di acqua potabile per innaffiare, al contesto attuale dove abbiamo un costo superiore rispetto a quello di famiglie ed alberghi. Perché accade questo? A Masselli dico di renderci conto che ci sono tanti piccoli territori dove il Comune mette a disposizione l’acqua gratuitamente. Dobbiamo stabilire usi diversi per la tariffa idrica». Tra i consiglieri comunali l’unica ad intervenire è Doriana Musacchi (FI): «C’è un fondo Mef da 50 milioni per un contributo a fondo perduto, il 50% va alle piscine. Il Comune può intervenire da garante in modo politico e non economico: vale a dire che le società pagano in attesa del contributo che arriverà. Magari anche con dilazione di pagamento». Focus anche sul contributo ai collaboratori ed il credito di imposta.

Visione diverse

In chiusura c’è un curioso scambio Castellani/Masselli. Il presidente del Campitello riprende la parola: «Sulle tariffe per l’energia il Comune può aiutare perché in convenzione Consip c’è anche Umbria Energy. Altrove gli impianti hanno tutto gratis: facciamo ‘rientrare’ le utenze sotto l’amministrazione e noi continuiamo a pagarle. Quando si vuole le delibere si fanno molto in fretta. Se andate a vedere gli oneri di sistema sono più alti, si tratta di voci dove ogni società mette il valore che gli pare. Questo bisogna dirgli a UE, devono essere più ragionevoli su questo aspetto. Nel Perugino l’acqua non la pagano». Masselli non lascia scorrere, anzi: «Allora completo le bugie visto ciò che è stato detto. Ho detto che c’è possibilità che UE dal punto di vista commerciale possa incidere su questi oneri, ma il Comune non può stabilire che le sue società debbano rimetterci. L’idrico? La questione deve essere votata da tutti gli amministratori della regione. Gli impianti non pagati nella provincia di Perugia? Lo dirò in Auri». Fine del confronto alle 10.30, molto in anticipo rispetto all’orario indicato in convocazione (12). D’altronde in pochi si sono palesati.

 

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