di S.F.
Dal maxi appalto per il verde/decoro urbano (si attende ancora l’esito definitivo dopo il ‘taglio’ della Flora Napoli) a quello altrettanto rilevante per la gestione dell’area turistica della cascata delle Marmore, in mano a Vivaticket da cinque anni e ora ‘scaduto’. C’è l’approvazione del progetto denominato ‘Marmolandia’ e la decisione a contrarre, parte l’iter per il nuovo affidamento fino al 2030.
GENNAIO 2023, IL RINNOVO BIENNALE PER VIVATICKET
L’aggiudicazione ci sarà con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa sulla base del rapporto qualità/prezzo e l’ammontare complessivo dell’appalto quinquennale è di 4 milioni di euro. Mentre l’opzione di proroga contrattuale è fissata in una durata massima di 6 mesi per un corrispettivo da 399 mila euro. Infine il quinto d’obbligo da 800 mila euro che, in tutto, fa elevare il valore globale stimato a 5,2 milioni di euro.
OTTOBRE 2019, LA ‘FATICOSA’ AGGIUDICAZIONE A VIVATICKET

Cospicuo il gruppo di lavoro che lavorerà sulla delicata partita. Il responsabile unico di progetto è il dirigente Federico Nannurelli, le collaboratrici Maria Angela Cavallo (che sarà il direttore dell’esecuzione) e Sara Sgaramella. Con loro anche Nadia Navarra, Federica Buzzeo, Barbara Brizi, Cinzia Romagnoli, Luca Tabarrini, Federico Bordoni, Laura Polisini, Franco Pecelli, Francesco Angeli, Luana Bonaccini, Francesco Diamanti e Silvia Tombesi.
ESTATE 2019, LA GARA EUROPEA PER LA CASCATA

Per ora resta ovviamente Vivaticket, cui spetterà un importo dovuto dall’attivazione dell’opzione di proroga «limitata al tempo strettamente necessario alla conclusione delle procedure necessarie per l’individuazione di un nuovo contraente». A firmare il tutto è lo stesso Nannurelli. Per i dettagli tecnici e gestionali ci sarà da attendere.
Nel documento si fa riferimento alla concertazione con le «sigle sindacali più rappresentative» e all’applicazione della clausola sociale: «L’aggiudicatario è tenuto a garantire l’applicazione del contratto collettivo nazionale e
territoriale multiservizi, oppure di un altro contratto che garantisca le stesse tutele economiche e normative per i propri lavoratori e per quelli in subappalto; è tenuto a garantire la stabilità occupazionale del personale impiegato nel contratto, assorbendo prioritariamente nel proprio organico il personale già operante alle dipendenze dell’aggiudicatario uscente, garantendo le stesse tutele del Ccnl indicato». La durata massima della procedura è quantificata in nove mesi e, probabilmente, il nuovo corso partirà dall’autunno 2025. Vedremo.