Terni, case popolari: altro confronto. Non mancano le tensioni

Lunedì mattina a confronto alcuni cittadini e l’assessore regionale Enrico Melasecche. Poi la bagarre dialettica

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di S.F.

Emergenza abitativa e bando – il macro argomento è lo stesso, le procedure sono diverse – per le case popolari a Terni, nuova settimana e altro confronto. Questa volta a fermarsi a parlare sotto palazzo Spada è stato l’assessore regionale Enrico Melasecche: circa dieci minuti di colloquio sulla questione delle esclusioni per chi ha avuto precedenti penali e le pecche registrate nell’iter che, come noto, ha scatenato la polemica tra l’esecutivo Bandecchi e la Regione. Tutto tranquillo, poi all’improvviso i toni si sono alzati ed è stato complicato non accorgersi di ciò che stava accadendo. Con forze dell’ordine ad assistere alla scena. Motivo? Lo scontro si è innescato sul piano politico dopo che è stata tirata in ballo Potere al Popolo con accuse e controaccuse su ciò che è successo in città negli ultimi anni. Ad esempio, curiosamente, all’improvviso c’è stato un bisticcio dialettico anche sulla fontana di piazza Tacito: «Lo ricordiamo con il piccone, era lei». «Ma cosa c’entra?». E così per altri due-tre minuti. Alla fine si è ritornati a parlare del tema case popolari. L’auspicio è che si trovi una soluzione per i cittadini.

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