Terni: «Niente casa popolare per chi ha precedenti, anche piccoli e datati. ‘Merito’ della destra»

De Luca (M5s): «Famiglia con padre e figlio con disabilità finirà in strada grazie alla legge regionale di Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia»

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«Costretti a scegliere se mangiare o pagare l’affitto. Questa la situazione di una famiglia ternana composta da padre, madre e tre figli, di cui uno con disabilità grave. Da anni vivono con un unico stipendio perché uno dei due genitori è inabile al lavoro. E da anni soffrono la paralisi dell’assegnazione delle case popolari, per colpa della legge regionale scritta dalla destra e impugnata dal Governo». A parlare è Thomas De Luca che torna sulla vicenda, annosa, della famiglia di cui anche umbriaOn ha scritto nelle scorse settimane.

«Ecco gli effetti del fanatismo ideologico»

«Il Comune di Terni – afferma De Luca – dopo mesi di imbarazzante inerzia, ha finalmente proceduto a fare il bando per le cosiddette emergenze abitative. Ed ecco che per la famiglia in questione arriva l’ennesima porta in faccia. Ed il motivo risale a una vecchia condanna di vent’anni fa a carico del padre. Reato estinto e debito con la legge pagato, ma evidentemente non basta. Questi sono gli effetti delle modifiche all’articolo 29 della legge regionale sulle case popolari ad opera di Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia. Ecco la devastazione civile e sociale di un fanatismo ideologico e propagandistico che sta distruggendo la vita delle persone».

L’attacco

«Nell’articolo 29 – osserva il consigliere regionale del Movimento 5 stelle – vengono infatti ricompresi tutti i reati del codice penale tra cui anche la diffamazione, l’imbrattamento, il danneggiamento, il vilipendio al presidente della Repubblica. Si chiede la riabilitazione che però, di fatto, è impossibile per chi non ha soldi neanche per dare da mangiare ai propri figli. Questa è la destra garantista, quella che ha approvato in consiglio regionale i referendum sulla giustizia per permettere ai condannati per corruzione di candidarsi in parlamento, ma che non esita a sbattere in mezzo a una strada una famiglia per un debito già pagato con la giustizia. ‘Non si metteranno a morte i padri per una colpa dei figli, né si metteranno a morte i figli per una colpa dei padri. Ognuno sarà messo a morte per il proprio peccato’ dice la Bibbia. Ma le radici giudaico-cristiane – conclude De Luca – le ricordano solo quando gli fanno comodo». Intanto si apprende che la famiglia ternana in questione impugnerà la graduatoria attraverso i propri legali.

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