Terni, case popolari: «Ecco i numeri»

Il vicesindaco, Francesca Malafoglia: «Su circa 3.000, 200 quelli assegnati a stranieri»

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di Francesca Torricelli

Le ‘case popolari’ a chi vengono assegnate? Quali sono i criteri? Ma soprattutto, vengono favorite determinate categorie? Il vicesindaco Francesca Malafoglia, prova a fare chiarezza sulla delicata questione e annuncia che, proprio mercoledì pomeriggio, nella provincia di Terni, «sono stati assegnati dalla competente Commissione, 15 alloggi di edilizia residenziale pubblica. Otto dei quali a famiglie di cittadinanza italiana».

La Regione Ma facciamo un passo indietro. Con la pubblicazione del regolamento regionale, del febbraio 2014, «sono stati stabiliti i criteri per l’attribuzione dei punteggi alle condizioni soggettive ed oggettive di disagio riportate nel Bando di concorso regionale per l’assegnazione degli alloggi di edilizia residenziale», spiega il vicesindaco Francesca Malafoglia. «Nella legge la Regione attribuisce ai Comuni la possibilità di individuare ulteriori condizioni di disagio aggiuntive e determinati punteggi da attribuire».

I punteggi Nel mese di Aprile 2014, a terni, il Consiglio comunale, «ha approvato un nuovo regolamento e ha attribuito ulteriori punteggi in base al nucleo familiare con presenza di figli di età compresa tra i 10 e i 30 anni, studenti o disoccupati e nucleo familiare composto da una sola persona, donne sole o con figli e perdita del lavoro da parte dell’unico percettore di reddito».

Il bando Il 29 novembre 2014 è stata pubblicata la graduatoria definitiva delle domande ammesse al Bando pubblicato dal comune di Terni il 30 giungo 2014. Il diritto all’assegnazione viene acquisito, dice ancora il vicesindaco «solo dopo l’esame della domanda da parte della Commissione – composta da Comune, sindacati, 2 esperti esterni, 2 uditori e i sindacati degli inquilini – che deve verificare la sussistenza dei requisiti».

I numeri Sono state circa 970 le risposte al bando, di cui 851 sono risultate ammissibili. «Mercoledì pomeriggio la Commissione ha assegnato le prime 15 residenze – sottolinea la Malafoglia – e contiamo, nel giro di qualche mese, di concludere la prima tranche di assegnazione. Al momento sono 60 gli appartamenti pronti e altri 35, riqualificati grazie a fondi regionali – 300 mila euro – saranno a breve disponibili». Il presidente di Ater Umbria, Alessandro Almadori, comunica che «sono stati sbloccati i finanziamenti per la riqualificazione alloggi. Si conto, nel prossimi 2 anni, di avere a disposizione altri 200 alloggi».

Cittadini stranieri Dopo la pubblicazione della graduatoria del Bando «siamo stati accusati di aver già assegnato l’85% delle case a cittadini stranieri», continua a spiegare Francesca Malafoglia. Secondo dati, non ancora definitivi, forniti dal vicesindaco, «sono circa 3000, al momento, gli alloggi a disposizione di Ater, 500 dei quali di proprietà del Comune. 200 quelli assegnati a cittadini stranieri». È fisiologico «che la popolazione si modifichi a seconda delle variazioni dei flussi migratori. A Terni, negli ultimi due due anni, sono aumentati i cittadini stranieri in città. Nella graduatoria di assegnazione delle case popolari ai primi posti tra chi ha diritto a un alloggio figurano sempre stranieri, ma sono persone che hanno i requisiti indicati».

Decadenza dall’assegnazione Queste accuse trovano spazio «ogni qual volta un fatto di cronaca coinvolge qualche inquilino delle case popolari. Vorrei precisare che, dal 2010 al 2014, sono stati 243 i procedimenti di decadenza dall’assegnazione a carico di inquilini che, ai sensi della normativa vigente, hanno perso i requisiti per la permanenza nell’alloggio. Sono stati, inoltre, 17 i recuperi di alloggi occupati illegalmente».

I reati Non esiste, sottolinea il vicesindaco, «nella normativa di riferimento, una legge che preveda la richiesta della ‘fedina penale’ al cittadino che chiede l’assegnazione di un alloggio o la decadenza dall’assegnazione qualora il cittadino commetta reati. Anzi, se un assegnatario deve scontare una pena, non è consentito all’ufficio il recupero dell’alloggio che deve rimanere a disposizione per il rientro dell’assegnatario».

Prospettive future Con l’assessore all’urbanistica, Francesco Andreani, insieme a Ater Umbria, conclude la Malafoglia, «abbiamo avviato un lavoro per definire un ‘Piano urbano dell’abitare’. Vogliamo pensare a un percorso per abitare la città nel contesto territoriale. Permettere una buona abitabilità, non solo nelle singole case, ma espandere il progetto ai condomini e ai quartieri. Evitando, prima di tutto, le concentrazioni».

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