Tecniche neurochirurgiche minivasive sempre più innovative per il trattamento di patologie spinali degenerative. L’azienda ospedaliera di Terni si conferma all’avanguardia grazie alla collaborazione fra il professor Ignazio Dominguez dell’ospedale universitario di Madrid e l’équipe di neurochirurgia guidata dal dottor Sandro Carletti. Quest’ultima è in grado di eseguire interventi mininvasivi con ausilio della neuro navigazione, mediante un innovativo approccio laterale alla colonna vertebrale per patologie degenerative e traumatiche.
Vantaggi A Terni negli ultimi cinque mesi sono stati effettuati quindici interventi con questa nuova tecnica e in tutti i casi è stata riscontrata una riduzione dei tempi chirurgici, un rapido ritorno del paziente alle normali attività quotidiane e una concomitante riduzione dei tempi di degenza, oltre che della spesa sanitaria.
La tecnica «La tecnica di stabilizzazione vertebrale con procedura laterale – spiega Sandro Carletti – consiste in una piccola incisione cutanea di circa cinque centimetri, in corrispondenza del fianco, dalla quale si raggiunge la colonna vertebrale e si esegue la procedura chirurgica di stabilizzazione vertebrale. In tal modo si possono trattare le ernie discali vertebrali laterali, le stenosi vertebrali e la spondilolistesi: tutte patologie che determinano lombalgie o lombosciatalgie e che nei casi più gravi possono anche essere associate a deficit motori».
Formazione Centro di riferimento nazionale per il trattamento di patologie spinali degenerative con tecnica mininvasia neuro navigata, ed ora centro pilota italiano per l’esecuzione di procedure con approccio laterale, la neurochirurgia di Terni rappresenta un centro didattico-formativo per le tecniche neurochirurgiche mininvasive integrate alla navigazione. Con cadenza semestrale, presso l’azienda ospedaliera di Terni, si svolgono corsi di formazione per neurochirurghi di varie regioni italiane che presto saranno estesi anche ai colleghi di altre nazioni. Lo stesso dottor Carletti è stato invitato a presentare l’attività neurochirurgica di Terni in vari congressi internazionali, il prossimo dei quali si terrà a marzo a Madrid.
Ospedale ‘robotico’ «È allo studio lo sviluppo di un nuovo progetto – spiega il direttore generale del Santa Maria, Andrea Casciari – che potrebbe prevedere l’introduzione della chirurgia robotica nel trattamento delle patologie della colonna e del cervello per migliorare ulteriormente lo standard qualitativo offerto. L’eventuale attivazione della chirurgia robotica in neurochirurgia, affiancandosi alla già consolidata chirurgia robotica in urologia, ginecologia e chirurgia generale, potrebbe trasformare l’azienda ospedaliera di Terni nel prototipo di un primo ospedale robotico italiano».