Terni: «Cinesi, via dal mio ristorante»

Cartello-shock del titolare de ‘La Primula’ di Casali di Papigno: «Dell’ipocrisia non me ne faccio nulla. Meglio essere chiari da subito»

Condividi questo articolo su

Il cartello dice esplicitamente che l’ingresso ‘ai cinesi e loro simili (sic)’ è vietato, così come a coloro ‘che abbiano visitato la Cina e zone limitrofe’. Firmato il titolare del ristorante ‘La Primula’ di Casali di Papigno (Terni), Carlo Chermaddi. Che contattato da umbriaOn spiega il gesto che, almeno nelle modalità, ha un sapore fortemente discriminatorio anche in tempi di Coronavirus. «Ma io sono ‘montanaro’ – spiega Chermaddi – e sono per le cose nette: con me o è ‘bianco’ o è ‘nero’, il ‘grigio’ non esiste. Ho voluto essere chiaro e mettere le mani avanti sin da subito, senza ipocrisie né buonismi».

TERNI, TOSSE ALLA CASSA: SCOPPIA IL PARAPIGLIA

Psicosi

Il cartello certo non passa inosservato e dà l’idea di come in questa fase, gli ‘estremismi’ – vedasi i supermercati presi d’assalto – siano all’ordine del giorno: «Io ho due figli, un padre di 80 anni: permettete che se gli prende qualcosa, mi girino le scatole? Io i cinesi, sono pronto a mandarli via se dovessero venire al ristorante, non li voglio nel mio locale. E soprattutto chi, per qualsiasi ragione e di qualsiasi nazionalità, è stato in Cina e più in generale in estremo oriente. La mia clientela per la maggior parte non è ternana, sono ‘agganciato’ a circuiti turistici internazionali, ospito persone di ogni posto del mondo grazie alla vicinanza alla Cascata delle Marmore, al lago di Piediluco, alla Valnerina. Dell’ipocrisia non me ne faccio nulla, qui vanno conservate salubrità e immagine. Per questo ho messo quel cartello con sincerità e chiarezza, sin da subito per sgomberare il campo da qualsiasi equivoco».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli