Il primo caso risale a giovedì e da lì, via via, altri sono emersi nell’arco di pochi giorni, con l’ultimo risalente alla notte di sabato. Fino a raggiungere, alla giornata di lunedì, un totale di quattro pazienti positivi. La problematica riguarda la struttura complessa di cardiologia dell’azienda ospedaliera di Terni, interessata da un cluster – relativamente piccolo – di Covid-19 che vede interessati tre degenti della cardiologica ed uno dell’unità di terapia intensiva coronarica. Una novità di cui avrebbero fatto volentieri a meno al ‘Santa Maria’ e che ha portato ad uno screening a tappeto di tutto il personale, medico e non, e a misure straordinarie che hanno anticipato quelle chieste dalla Regione Umbria a tutte le aziende ospedaliere e sanitarie. Così la cardiologia dell’ospedale Terni è stata di fatto chiusa – nessuna interruzione comunque per le urgenze -, le sanificazioni si ripetono e ciascuna dimissione è ovviamente seguita dalla totale disinfezione della stanza del paziente che ha potuto lasciare il reparto. Finora la struttura, anche nelle fasi più difficili della pandemia, non era mai stata interessata dal Covid-19 e il fatto che ora ci siano quattro casi accertati ha destato qualche preoccupazione anche sulla circolazione del virus: dubbi naturali, considerando la diffusione di varianti sul territorio umbro e non solo, anche se i tamponi di Terni non sarebbero ancora stati inviati per il successivo sequenziamento.
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