Prestazioni rinviate e ospedali off limits: in Umbria sanità blindata

Lettera del commissario Covid D’Angelo e del direttore Dario ad aziende ospedaliere e Usl: «Rapida diffusione dei contagi e numerosi cluster nei nosocomi»

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Sospensione delle attività chirurgiche di ricovero programmate e di quelle di specialistica ambulatoriale (in entrambi i casi procrastinabili) con classe di priorità D e P, comprese le prestazioni Alpi. Non solo. Si richiede di «chiudere tutti gli accessi agli ospedali consentendo l’ingresso solo dall’entrata principale con sorveglianza e triage; sospendere le visite ai degenti e limitare l’accesso dei care-giver ai solo testati con tampone molecolare negativo; potenziare le misure di sorveglianza del personale; sottoporre a sorveglianza tutti gli attuali degenti ed a tampone molecolare tutti i pazienti in ingresso come già avviene, da ripetere nei negativi a distanza di 48 ore mantenendo l’isolamento degli ingressi». Le indicazioni arrivano dalla Regione Umbria e sono state inviate ai direttori generali delle aziende ospedaliere di Perugia e Terni, nonché ai dg delle due Usl. La firma è del commissario straordinario per l’emergenza Covid-19 Massimo D’Angelo e del direttore regionale della salute Claudio Dario.

SPECIALE COVID – UMBRIAON
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Massimo D’Angelo

Le motivazioni: «Grande criticità»

Le misure riguardano il periodo 7-21 febbraio e c’è l’input di agire con tempestività. In premessa viene messo in evidenza che «l’attuale scenario epidemico pone la Regione in una situazione di grande criticità. Tale contesto, come peraltro emerso – spiegano D’Angelo e Dario – nelle recenti sedute della cabina di monitoraggio, è caratterizzato dall’attuale rapida progressione dell’incidenza dei contagi, anche per la presenza di varianti (inglese e brasiliana) e di numerosi cluster ospedalieri e delle strutture extraospedaliere residenziali territoriali, che richiedono interventi tempestivi finalizzati alla limitazione della diffusione della circolazione virale, a ridurre la pressione sugli ospedali e ad aumentare la resilienza del sistema sanitari».

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Claudio Dario

Le visite

Per quel che concerne le strutture residenzali extraospedaliere «si applicano le stesse misure in aggiunta a quelle già disposte con le circolari del 30 novembre 2020 e del 3 dicembre 2020 in merito a prevenzione e sorveglianza oltre che quelle specifiche di sorveglianza per le varianti disposte con la circolare del 31.1.2021». C’è anche altro: «Inoltre devono essere sospese tutte le visite salvo autorizzazioni specifiche per i care-giver da parte dei direttori sanitari e comunque potrà essere consentito l’accesso solo a soggetti con tampone molecolare negativo, con l’indicazione di chiare indicazioni di comportamenti per la sicurezza di ospiti e personale, da tenere anche al di fuori della struttura». Provvedimenti del genere erano già stati adottati – l’ultima volta a novembre – nei momenti più difficili della pandemia.

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