Una cerimonia laica, in uno dei luoghi che forse ha amato di piĆ¹ in vita, per dare l’addio a Mario Cicioni – definito uomo politico e uomo di sport, ma forse lui sarebbe piaciuto essere definito piĆ¹ semplicemente uomo – scomparso a 74 anni a causa di una crudele malattia.
I RICORDI DI CHI LO HA CONOSCIUTO – IL VIDEO
Lo stadio La gradinata del campo di calcio di Campitello – che Mario Cicioni ha fortemente voluto per la societĆ di cui ĆØ stato a lungo presidente – era gremita come per una partita della sua squadra. Ma in questo pomeriggio di sole non c’erano cori o inni. C’era un dolore composto ed una partecipazione convinta al dolore della sua famiglia.
Il saluto Sul campo di gioco, accanto al feretro accolto da lungo applauso e passato tra due ali di atleti del Campitello, la vice presidente del consiglio regionale Donatella Porzi, il sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo, alcuni assessori, ex politici e sportivi.
Il figlio Alessio Cicioni, figlio di Mario, ha ricordato che Ā«oggi non celebriamo la morte, ma la sua vita che ĆØ stata piena di tante cose. PapĆ a giugno ci ha detto come avrebbe voluto questa celebrazione, da lui riportata in un diario che lo rappresenta meglio di qualsiasi altra cosaĀ».
LE IMMAGINI DELLA CERIMONIA – LE FOTO
Il diario Lui, Mario Cicioni, aveva scritto, tra l’altro, questo: Ā«Mi piace definirmi un ‘non credente francescano’. Ho avuto sempre rispetto e ammirazione per chi ha il conforto della fede. Io ho cercato di improntare il mio agire sui valori dei miei genitori. Voglio morire a casa e che la cerimonia funebre si tenga al campo sportivo dove, dopo la benedizione di don Edmund, il mio piĆ¹ caro amico Giorgio Stablum mi ricorderĆ , insieme agli altri amici con cui ho condiviso tanto a cui ho voluto sempre beneĀ».
Il ricordo E Giorgio Stablum lo ha ricordato cosƬ: Ā«Mario amava la politica, ma non era settario. Era un uomo buono che ha vissuto intensamente. La malattia lo ha indebolito, ma non cambiato. Ha continuato a coltivare il suo giardino, a seguire la sua squadra e la sua polisportiva, a stare accanto ai suoi cari, a leggere ed a scrivere. In questo momento non trovo parole consolatorie, ma solo dolore. Mancherai a tante persone e a questo non c’ĆØ rimedio. Ma ti ricorderemo per tutto ciĆ² che hai fatto. Ciao compagno di vita e di lotta, ciao caro fratello, ciao MarioĀ».

Ā«Ci darai forzaĀ» Parole di saluto sono state rivolte a Mario Cicioni da Donatella Porzi, Alberto Favilla e Giampiero Micciani. Maurizio Castellani, che con Cicioni ha collaborato a lungo, ha garantito: Ā«Vogliamo completare e ultimare questo impianto sportivo per te. Lo faremo in tua memoria e con la forza che ci darai anche da lassĆ¹Ā». Durante la cerimonia ĆØ stato ricordato che ĆØ aperta una raccolta fondi a favore dell’Associazione umbra per la lotta contro il cancro. Al termine il feretro ĆØ patito in direzione di Viterbo, dove avverrĆ la cremazione.